Banca Popolare di Sondrio in spolvero a Piazza Affari in attesa dell’udienza del Consiglio di Stato sulla riforma delle popolari. Intorno alle 10:30 il titolo guadagna il 3,2% a 2,97 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,2 per cento.
Domani 15 aprile è fissata l’udienza del Consiglio di Stato, che si esprimerà nel merito sulla riforma delle popolari voluta dal Governo Renzi nel 2016.
“Banca Popolare di Sondrio, rimanendo in attesa della conclusione del procedimento davanti al Consiglio di Stato e sulla base di un conseguente quadro giuridico chiaro e definito, valuterà compiutamente le iniziative da assumere e porrà in essere i necessari adempimenti, sempre nel rispetto di quanto previsto dalla legge e nei termini dalla stessa stabiliti”.
Era quanto si leggeva in una nota rilasciata dall’istituto valtellinese nei mesi scorsi in merito all’informativa relativa all’evoluzione del processo di trasformazione in società per azioni in base alla legge del legge 24 marzo 2015, n. 33, che impone alle banche popolari con attivo superiore a 8 miliardi di procedere con la trasformazione.
Secondo quanto riporta MF, il Consiglio di Stato confermerà il termine del 31 dicembre 2021 per effettuare la trasformazione in Spa.
La possibile trasformazione in Spa, secondo alcuni operatori di mercato, aumenterebbe l’appeal speculativo sul titolo. La banca valtellinese è infatti al centro dei rumor di M&A, che la accostano spesso a Bper.
Su una potenziale fusione Bper-Popolare di Sondrio si è espresso in una recente intervista anche Carlo Cimbri, Ceo di Unipol, primo azionista di Bper con il 18,9% del capitale.
Banca Popolare di Sondrio “è un’ipotesi affascinante. L’ipotesi più naturale per la storica vicinanza a Bper, con cui ci sono diversi aspetti in comune, dal risparmio gestito (Arca Sgr) alla bancassurance, dove noi siamo partner. Se Sondrio decidesse di trasformarsi in Spa sarebbe logico per Bper avviare un dialogo anche perché è un’ottima banca.
Ma di certo non saremo noi, legati alla Popolare Sondrio da una lunga amicizia, a forzarla a trasformarsi in Spa, nella sua attuale dimensione popolare siamo comunque a nostro agio”, ha affermato Cimbri.