L’assemblea di Banco Desio ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2020, chiuso con un utile netto di 23,9 milioni.
In tale ambito, l’assemblea ha approvato la distribuzione agli azionisti di un dividendo, pari a 0,0603 euro per ogni azione ordinarie e di 0,0724 euro per ciascuna azione di risparmio.
Il pagamento, in conformità alla raccomandazione della Banca d’Italia del 16 dicembre 2020, potrà eventualmente essere effettuato successivamente al 30 settembre 2021 se sarà consentito dal quadro normativo/regolamentare di riferimento e/o dalle raccomandazioni della Vigilanza prudenziale, come valutate positivamente dal cda e successivamente dall’assemblea, e comunque in conformità alle indicazioni contenute nelle Raccomandazioni tempo per tempo emanate.
Inoltre, nel rispetto del limite massimo al pagamento dei dividendi della sopracitata raccomandazione della Banca d’Italia pari al minore importo tra il 15% degli utili cumulati del 2019-20 o 20 pb del coefficiente di CET1, l’assemblea ha deliberato, a valere sugli utili netti relativi all’esercizio 2019 destinati ai soci il pagamento agli azionisti di un dividendo complessivo di 9,4 milioni (pari a 0,0679 euro per ciascuna azione ordinaria e a 0,0815 per ciascuna azione di risparmio), con data di stacco della cedola il 19 aprile 2021, record date il 20 aprile e messa in pagamento il 21 aprile.
L’ammontare residuo degli utili netti relativi all’esercizio 2019 destinati ai soci, pari a 4,9 milioni (0,0357 euro per ciascuna delle azioni ordinarie e 0,0429 euro per ciascuna delle azioni di risparmio) potranno eventualmente essere pagati successivamente al 30 settembre 2021 se sarà consentito dal quadro normativo/regolamentare di riferimento e/o dalle raccomandazioni della Vigilanza prudenziale, come valutate positivamente dal cdae successivamente dall’assemblea, e comunque in conformità alle indicazioni contenute nelle raccomandazioni tempo per tempo emanate.
L’assemblea straordinaria ha approvato una modifica statutaria volta a disciplinare espressamente la coesistenza delle cariche di amministratore delegato e di direttore generale, precisando che in caso di compresenza dette cariche devono cumularsi nella stessa persona.