Oggi si tiene l’assemblea di UniCredit. Il presidente Cesare Bisoni ha annunciato che sono presenti 2.001 azionisti con circa 1,35 miliardi di azioni, pari al 60,471% del capitale. I principali soci che hanno preso parte sono BlackRock, Capital Research, Allianz, Norges Bank, Atic, Delfin, e le Fondazioni Cariverona e Crt.
Lo si apprende da Radiocor, dopo che La Repubblica e MF hanno riportato che era prevista un’affluenza pari a circa il 60% del capitale. Il tutto a conferma dell’interesse degli azionisti per le partite in corso.
I soci, oltre ad approvare il bilancio 2020 e ad esprimersi sulla distribuzione del dividendo, saranno anche chiamati a rinnovare il cda, con il board uscente che ha candidato Pier Carlo Padoan come presidente e Andrea Orcel quel nuovo Ad, con il mercato che resta in attesa di capire quale strategia vorrà intraprendere.
L’elenco di nomi per il cda include anche l’attuale vice presidente Lamberto Andreotti, Elena Carletti, Jayne-Anne Gadhia, Jeffrey Hedberg, Beatriz Lara Bartolome’, Luca Molinari (in rappresentaza di Aabar), Maria Pierdicchi, Renate Wagner (per conto di Allianz) e Alexander Wolfgring.
La lista presentata da Assogestioni invece ricandida Francesca Tondi e Vincenzo Cariello.
Non faranno più parte del board il presidente uscente Cesare Bisoni, Diego De Giorgi, Stefano Micossi, Sergio Balbinot e Mohamed Hamad Al Mehairi.
L’altra questione all’ordine del giorno su cui i soci saranno chiamati ad esprimersi riguarda la politica di remunerazione dei dirigenti (inclusi i 7,5 milioni che spetteranno al Ceo Orcel), che secondo La Repubblica dovrebbe essere appoggiata dal 55% dei presenti.
Hanno già fatto sapere che esprimeranno voto favorevole in tal senso la fondazione Crt (titolare dell’1,65% del capitale della banca) e la fondazione Cariverona (che ha in capo l’1,8% del capitale). Secondo rumor, tra gli azionisti storici, anche Leonardo Del Vecchio (che detiene poco meno del 2% del capitale) dovrebbe fornire il proprio appoggio.
Intorno alle 11:10 a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,5% a 8,57 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,4 per cento.
