Ieri Andrea Orcel si è insediato ufficialmente al timone di UniCredit dopo avere ricevuto l’approvazione dell’assemblea e l’investitura dal neo cda poi. I soci hanno dato anche il via libera (con il 54,1% dei voti; il 42,66% ha votato contro) alla politiche di remunerazione del gruppo, incluso lo stipendio da 7,5 milioni che sarà riconosciuto al neo Ad.
“Sono entusiasta di essere stato nominato Ad di UniCredit. Questa banca ha un ruolo di riferimento nel panorama creditizio ed è un’istituzione veramente paneuropea, le cui origini sono saldamente radicate in Italia”, ha commentato il manager dopo la nomina.
“Vedo in UniCredit l’opportunità di fare la differenza. Un’opportunità per fare le cose in modo diverso e creare un modello di come può essere l’attività bancaria, fatta nel modo giusto, per le giuste ragioni. Questa è un’opportunità che non intendo perdere, ma su cui intendo concentrarmi per il bene di tutti i nostri stakeholder”, ha aggiunto Orcel.
Adesso l’attenzione del mercato sarà focalizzata sulla strategia che Orcel vorrà intraprendere per la crescita della banca di piazza Gae Aulenti. In proposito già cominciano a circolare i primi rumor, con il nuovo piano industriale che potrebbe vedere la luce il prossimo mese di settembre.
Secondo quanto riporta MF, uno degli obiettivi del nuovo Ceo sarà quello di rafforzare la presenza in Italia, tenendo anche conto dello sfidante contesto economico impattato dalla pandemia.
“L’attuale piano strategico di UnCredit verrà aggiornato per tenere conto del nuovo scenario/contesto macroeconomico e di eventuali ulteriori azioni strategiche”, aveva spiegato la banca nelle risposte alle domande degli azionisti in vista dell’assemblea.
Secondo il giornale, il manager potrebbe pensare a qualche cambiamento nella prima linea manageriale e mantenere la figura del direttore generale, che potrebbe occuparsi della rete commerciale.
La strategia di crescita in Italia, secondo il quotidiano, potrebbe passare attraverso un’operazione straordinaria. “Analizziamo e valutiamo costantemente il nostro portafoglio di attività, al fine di individuare opportunità di ottimizzazione o di crescita”, aveva spiegato la banca nelle risposte agli azionisti.
L’istituto viene da mesi accostato a Mps e, secondo quanto riporta il Messaggero, Orcel sarebbe pronto a incontrare gli esponenti del Governo per discutere una potenziale aggregazione. Il manager, secondo il quotidiano, potrebbe valutare anche l’opzione Banco Bpm, mentre sarebbe meno interessato a Carige e Mediobanca.
Il manager, secondo il quotidiano, potrebbe prendere in considerazione l’eventualitaà di riportare in casa alcune fabbriche prodotto.
Intorno alle 11:00 a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dello 0,9% a 8,50 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,5 per cento.