Con l’assemblea di mercoledì 21 aprile si concluderà il percorso di Alessandro Vandelli alla guida di Bper, di cui è stato Ceo negli ultimi sette anni.
Il manager, in un’intervista rilasciata all’Economia del Corriere della Sera, ripercorre le ultime vicende che hanno riguardato la banca modenese.
In merito alla recente acquisizione del ramo bancario da Intesa Sanpaolo, Vandelli ne ha ribadito la validità strategica, spiegando che per Bper “è una svolta storica. Per completare l’operazione mancano ancora una trentina di filiali, che acquisiremo da Intesa Sanpaolo entro giugno. È un’operazione complessa, certo, ma ne ricaveremo benefici straordinari per dimensione, qualità degli asset e posizionamento strategico. Un dato per tutti: Bper passa da 90 miliardi di attivo a 125-130 miliardi. Ricordo che l’attivo era di circa 60 miliardi nel 2014″.
“Oggi il gruppo Bper è in piena salute. Se mi volto indietro, vedo questa integrazione degli sportelli ex Ubi ed ex Intesa come il completamento di un disegno strategico e il termine di un percorso. Credo di avere fatto ciò che era giusto per Bper: siamo cresciuti, siamo credibili, siamo maturati come soggetto di mercato. E soprattutto possiamo contribuire alla crescita dei territori in cui operiamo”, ha aggiunto il manager.
Vandelli si è poi soffermato sui recenti cambiamenti nella governance. “Abbiamo avviato lo scorso anno e completato a gennaio 2021 un cambiamento profondo nella governance del gruppo, modificando le norme dello statuto che regolano l’elezione del consiglio di amministrazione. Lo abbiamo fatto tenendo conto di una struttura azionaria peculiare, che in sostanza si basa su tre poli: gruppo Unipol, Fondazione di Sardegna e investitori istituzionali”, ha sottolineato il manager.
“La modifica ha escluso la possibilità di presentare al voto in assemblea una lista espressione del cda uscente, mettendo così nelle mani dei soci ogni decisione relativa ai nuovi amministratori. È stata una scelta coerente con il nostro percorso, che non ha guardato a interessi personali, ma al migliore assetto per la banca”, ha aggiunto Vandelli.
In merito ai rapporti con Unipol, primo azionista di Bper con il 18,9% del capitale, l’ormai ex Ceo ha affermato: “Il mio rapporto con l’azionista di riferimento si è sempre sviluppato in maniera lineare e positiva. Sono convinto che aver potuto contare in questi anni sul sostegno convinto di un nucleo coeso di azionisti, tra cui certamente il gruppo Unipol, ma anche Fondazione di Sardegna, che oggi controllano circa il 305 del capitale, sia stato un punto di forza e un vantaggio strategico importante”.