ENAV – Limita l’impatto del Covid sui conti 2020 e mantiene inalterata l’efficienza del servizio

Il Cda di ENAV ha approvato i risultati al 31 dicembre 2020, condizionati dal forte calo del traffico aereo con una diminuzione del traffico di rotta e di terminale di circa il 60% in termini di unità di servizio rispetto al 2019. Ciononostante, ENAV ha garantito la continuità del servizio ai più alti standard di sicurezza e senza alcuna riduzione nella qualità delle prestazioni fornite. È rimasto inalterato anche il perimetro occupazionale.

Nel periodo in esame i ricavi totali si attestano a 771,3 milioni, in diminuzione del 14,6% rispetto al 2019 a causa del calo del traffico aereo per l’emergenza sanitaria e dei relativi minori ricavi da tariffa, compensati in larga parte dalla componente di balance che permette un recupero parziale del minor traffico rilevato a consuntivo.

I ricavi da attività operativa, infatti, sono diminuiti del 63% a 352,2 milioni, risentendo anche della riduzione del 15,3% della tariffa di rotta rispetto al 2019.

La componente di balance, parte integrante dei ricavi da attività operativa, ha inciso positivamente per 383,4 milioni. Il valore del balance è stato calcolato, in linea con il nuovo regolamento della Commissione Europea pubblicato il 4 novembre 2020 che, per fronteggiare la crisi del settore innescata dalla pandemia, ha pubblicato una deroga temporanea per il 2020-2021 al sistema di tariffazione del Cielo Unico Europeo.

I ricavi da mercato non regolamentato si attestano a 26,9 milioni, in crescita del 40,3% principalmente per i ricavi della controllata IDS AirNav che incidono per l’intero esercizio 2020, rispetto al 2019 in cui era presente per circa sei mesi. I ricavi si riferiscono alla vendita di licenze software, a ricavi per prestazioni di servizi e per le manutenzioni associate ai prodotti venduti, a vari clienti presenti su scala mondiale.

Al fine di preservare i margini, la liquidità ed il perimetro occupazionale in un momento di crisi del settore, dal mese di marzo in poi sono state avviate una serie di iniziative di efficientamento dei costi, che hanno portato i costi operativi totali a 560,5 milioni, in diminuzione del 6,6% rispetto al 2019.

Gli sforzi di efficientamento sui costi hanno contribuito a contenere la diminuzione dell’Ebitda, che si attesta a 210,8 milioni limitando il calo al 30,4% su base annua. L’Ebit si riduce del 58,3% a 71,1 milioni, mentre l’utile netto si fissa a 54 milioni, in diminuzione del 54,4% rispetto al 2019.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 presenta un saldo di 236,6 milioni in peggioramento, rispetto al 31 dicembre 2019, di 363 milioni.

La variazione dell’indebitamento finanziario netto è dovuta alla dinamica degli incassi e dei pagamenti connessi all’operatività ordinaria che ha prodotto un flusso di cassa negativo. Su tale andamento ha inoltre influito il pagamento del dividendo riferito al 2019 per 113,2 milioni.

Il Gruppo ha fatto maggior ricorso a fonti di finanziamento esterne, beneficiando delle favorevoli condizioni di mercato, conseguendo un volume di liquidità da poter impiegare nell’operatività quotidiana. Tra le fonti di finanziamento si segnalano due ESG Sustainability Linked Term Loans per un ammontare complessivo di 150 milioni. Inoltre, il Gruppo dispone di linee di credito non utilizzate al 31 dicembre 2020 per un ammontare pari a 292 milioni.

In considerazione dell’incertezza dei volumi di traffico attesi, il CdA ha proposto di non distribuire il dividendo relativo al 2020, confermando la precedente dividend policy per gli anni a venire, a partire dal 2021.