Il prossimo 23 giugno è fissata l’assemblea di Mediaset che, oltre ad approvare il bilancio 2020, sarà chiamato a nominare anche il nuovo cda.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore Vivendi, secondo azionista della società di Cologno con il 28,8% del capitale (dietro Fininvest, che detiene il 44,2% del capitale) dovrebbe presentarsi all’appuntamento con tutta la partecipazione (e annessi diritti di voto) dopo la sentenza della Corte Europea dello scorso settembre che di fatto ha scongelato la quota eccedente il 10% (che era stata sterilizzata nell’aprile 2017 dall’AGCOM data la contemporanea presenza di Vivendi con una quota rilevante in Mediaset e in Tim).
In questo caso, aggiunge il giornale, il gruppo francese disporrebbe dei numeri per aggiudicarsi tutti i posti riservati nel board alle minoranze: due amministratori nel caso il cda sia composto da un massimo di 10 membri o tre nel caso il numero dei consiglieri sia stabilito da 11 a 15.
Inoltre, aggiunge il quotidiano, Vivendi avrebbe anche la possibilità di bloccare il buy-back che il cda ha proposto ieri proprio in vista dell’assemblea, o un potenziale trasferimento della sede (il progetto MediaforEurope che prevedeva il trasferimento della sede in Olanda è saltato proprio perché il gruppo transalpino si è opposto) o possibili fusioni societarie.