Mediaset – Vivendi dovrà risarcire 1,7 mln per il mancato acquisto di Premium

Vivendi dovrà risarcire 1,7 milioni per il mancato acquisto di Mediaset Premium.

Lo ha deciso il Tribunale di Milano, pronunciandosi sulla causa relativa al mancato rispetto del contratto sulla cessione di Mediaset Premium da parte della società di Cologno ai francesi, definita con l’accordo preliminare dell’8 aprile 2016 e poi non completata per il ripensamento di Vivendi.

“Mediaset esprime soddisfazione per la conferma da parte del Tribunale di Milano del grave
inadempimento Vivendi agli obblighi previsti dal contratto stipulato dalle parti l’8 aprile 2016”, riporta una nota.

Il Tribunale di Milano ha però respinto la seconda e la terza causa, intentate anche dall’azionista Fininvest, riguardanti gli acquisti di Vivendi nel capitale di Mediaset fino ad arrivare a sfiorare il 30% del capitale avvenuti nell’autunno del 2016.

Mediaset e Fininvest hanno contestato la violazione del patto parasociale stabilito nell’ambito del contratto Premium (che obbligava Vivendi a non salire oltre il 3,5% in Mediaset) e la violazione delle norme del Testo unico del sistema radiotelevisivo in materia di concentrazione e la concorrenza sleale. Contestazioni integralmente respinte dal Tribunale.

Con riferimento alle altre due cause promosse da Mediaset contro Vivendi, il Tribunale ha rigettato le richieste ritenendo che “l’operazione di acquisto, da parte di Vivendi, di azioni Mediaset a partire dal dicembre 2016 per un quantitativo complessivamente di poco inferiore al 30% del capitale non sia avvenuto in violazione delle previsioni del contratto stipulato l’ 8 aprile 2016 e risoltosi il 30 settembre 2016”.

Il Tribunale ha ritenuto inoltre che l’operazione “non possa essere ritenuta illegittima ai sensi dell’art. 43, comma 11, D. Lgs. 177/2003 (Tusmar), norma non più applicabile nell’ordinamento italiano nella sua formulazione originaria in ragione delle statuizioni di cui alla sentenza della Corte Europea di Giustizia del 3 settembre 2020 in causa n. 719/18” e “che l’operazione non integra le contestate condotte di concorrenza sleale”.

“Mediaset impugnerà comunque entrambe le sentenze in appello in merito alla
quantificazione del danno subito, anche alla luce degli elementi probatori evidenziati nel
corso della parallela inchiesta penale a carico di Vivendi, elementi emersi successivamente
allo scadere dei termini per la produzione di prove in sede civile e per questo non
considerate dal Tribunale”, spiega una notta del gruppo di Cologno.

I rumor di stampa hanno più volte riportato di una richiesta di risarcimento danni per 3 miliardi da parte di Mediaset.