Il Cda di Gas Plus ha approvato il bilancio 2020, che evidenzia ricavi consolidati pari a 75,5 milioni, in calo del 19,3% rispetto al 2019. Il dato sconta il crollo dei prezzi medi di vendita nel 2020 (-39% del gas naturale e -43% del petrolio rispetto al 2019).
L’Ebitda si è ridotto del 53,7% a 10,1 milioni, una dinamica che riflette una minore riduzione dei costi operativi (-8,8%) rispetto alla variazione dei ricavi.
L’Ebit diventa negativo per 107,7 milioni rispetto a +2,5 milioni del 2019, sotto il peso di svalutazioni per 99,5 milioni di attività relative a concessioni di coltivazione di idrocarburi del settore E&P italiane, connessi ad un insieme di fattori concorrenti quali il quadro economico generale e l’andamento degli scenari di prezzo degli idrocarburi che hanno richiesto una revisione della previsione dei prezzi di lungo termine e revisioni negative delle previsioni di sfruttamento di determinate riserve.
Il risultato netto consolidato è negativo per 34,2 milioni, contro una perdita di 0,6 milioni nel 2019, dopo aver beneficiato di un riallineamento fiscale per 54,6 milioni di imposta differita e 6 milioni di imposta sostitutiva che hanno parzialmente recuperato le svalutazioni.
Al 31 dicembre 2020 l’indebitamento finanziario netto assomma a 85,9 milioni, in aumento rispetto ai 66 milioni a fine anno 2019.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione la società non esclude una contrazione dei volumi nel caso in cui l’emergenza dovesse ancora protrarsi. Una crescita della produzione sarà possibile dal 2022 con l’avvio del progetto Media in Romania e successivamente del progetto Longanesi in Italia. Stante la ripresa degli scenari energetici, l’Ebitda 2021 è previsto in crescita rispetto al 2020.