Hera – Entro il 2023 energia elettrica rinnovabile per il 100% dei consumi

Il Gruppo Hera è impegnato in numerose azioni per contribuire alla creazione di un ‘sistema verde’, capace di salvaguardare il Pianeta e promuovere maggiore responsabilità.

Oltre alle iniziative promosse per sensibilizzare i clienti all’adesione alla bolletta elettronica e al maggiore ricorso alle stazioni ecologiche con progetti di forestazione urbana, la multiutlity promuove l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili e la tutela del suolo, in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per mitigare gli effetti causati dai cambiamenti climatici.

Tutte le attività di Hera, AcegasApsAmga e Marche Multiservizi, infatti, sono già alimentate al 100% da energia elettrica pulita.

Nel 2020 i consumi di energia elettrica complessivi del Gruppo sono stati coperti per l’83% da energia proveniente da fonti rinnovabili certificate. Entro il 2023 si prevede di giungere all’uso di energia elettrica rinnovabile per il 100% dei consumi.

Inoltre, le società di vendita del Gruppo supportano i clienti nella scelta di energia green, proponendo offerte 100% “verdi”. Anche nel 2020, la multiutility ha acquistato energia elettrica da fonte rinnovabile in quantità tale da coprire integralmente i consumi di tutte le famiglie clienti a mercato libero.

Sul fronte della salvaguardia e tutela del suolo, fin dalle analisi preliminari, nella progettazione di opere, il Gruppo Hera individua soluzioni tecniche che prevedono il riutilizzo di aree già urbanizzate e la conservazione del contesto naturale delle superfici oggetto di interventi.

Nel 2020, ad esempio, le opere di rete e di impianti concluse hanno previsto un utilizzo di suolo per oltre 320 mila mq, di cui circa l’87% ha riguardato suolo già occupato da infrastrutture esistenti (circa 278 mila mq).

Da oggi al 2024, si perseguirà l’obiettivo di riutilizzo suolo attraverso interventi di adeguamento e potenziamento delle infrastrutture esistenti. Si stima di riutilizzare circa 256 mila mq di suolo nella progettazione di infrastrutture, ovvero il 66% del suolo totale coinvolto da nuove progettazioni.