Due manager senior del gruppo Fiat Chrysler in Italia sono stati incriminati dal dipartimento di Giustizia di Detroit per manomissione delle emissioni di motori Diesel.
L’accusa sarebbe quella di aver cospirato per frodare i clienti statunitensi manipolando i dati di oltre 100.000 veicoli venduti sul mercato nordamericano tra pickup Ram e Suv Jeep.
I due manager lavoravano per una società italiana VM Motori di Cento (Ferrara), specializzata nella produzione di motori diesel, che era di proprietà per il 50% di Fiat Chrysler nel 2010 ed è poi diventata una sussidiaria di FCA al 100% nel 2013.
Già nel 2019 Fiat Chrysler ha accettato di pagare centinaia di milioni di dollari, inclusa la multa da 300 milioni, al governo americano per regolare le accuse di frode sulle emissioni.