I laser El.En sono stati scelti per il restauro e la pulitura di Notre Dame dopo l’incendio del 2019. Un risultato che conferma la posizione di leadership del Gruppo nell’attività di restauro di opere artistiche detenendo, tramite la divisione Light for Art, una quota di mercato del 95% a livello mondiale. Un business che rafforza l’immagine della società quale player altamente tecnologico in grado di aprire nuovi segmenti di applicazione delle proprie soluzioni laser tramite la costante innovazione, con effetti di cross fertilization anche nei settori Medicale e Industriale.
I laser del Gruppo El.En sono stati qualificati per rimuovere le pesantissime tracce dell’incendio che ha devastato la cattedrale di Notre Dame a Parigi nel 2019.
“Tra ottobre e dicembre sono state effettuate alcune prove preliminari con le nostre apparecchiature che hanno convinto committenza e restauratori, iniziando poi a lavorare a pieno ritmo con due laser a cui se ne aggiungeranno presto altri due per accelerare la pulitura” dichiara il Direttore Generale di El.En, Paolo Salvadeo.
Per il momento, i due laser hanno operato con successo su due cappelle laterali: quella inizialmente intitolata a San Giuliano l’ospitaliere e a Santa Maria Egiziaca, ora dedicata a Nostra Signora di Guadalupe, e quella di San Ferdinando.
“L’infiltrazione del nerofumo è stata devastante per le opere della cattedrale, a cui si è aggiunto il fatto che particelle di piombo si sono attaccate ad ogni superficie” spiega Salvadeo.
L’interazione tra il laser “Infinito”, una potente sorgente di luce caratterizzata da una lunghezza d’onda speciale, e i substrati deteriorati da fiamme vive e dai fumi, provoca un’onda acustica, elastica, che si propaga nei primi strati superficiali dei materiali da ripulire.
“Quando l’onda viene riflessa dalla superficie sottostante ”buona”, tramite un fenomeno definito di ”spallazione primaria”, viene provocato il distacco degli strati di nerofumo più spessi. Le rifiniture possono invece essere effettuate attraverso una fotoablazione (vaporizzazione) più superficiale”.
Il vantaggio del laser rispetto ad altre tecniche è quello di rispettare le superfici di valore e le patine storiche originarie, a cui si aggiunge il fatto che è una metodologia totalmente ecologica che non prevede l’utilizzo di solventi o di altre sostanze chimiche per la detersione.
“Opere di valenza storica o artistica, come Notre Dame, necessitano di metodi conservativi molto sofisticati e non invasivi per essere parzialmente riportate al loro splendore originario” prosegue il Direttore Generale.
Le applicazioni laser rispondono perfettamente a questa esigenza, spingendo il Gruppo fiorentino a impegnare il proprio know-how e le proprie tecnologie nel restauro delle opere d’arte, progettando e producendo sistemi innovativi per la conservazione dei beni culturali.
Un’attività svolta attraverso la divisione Light for Art, che coniuga la filosofia del gruppo, sempre orientato verso nuove sfide tecnologiche, con il recupero della tradizione artistica del passato, detenendo in questo speciale business una posizione di leadership globale con una quota di mercato di circa il 95%.
In oltre trent’anni di attività, prima con Quanta System, entrata a far parte del perimetro di El.En nel 2004, il Gruppo è intervenuto su diverse opere di grande valenza storica, tra le quali alcuni esempi sono: la Porta del Paradiso del Battistero a Firenze, il David di Donatello, la Torre di Pisa, la Porta di Brandeburgo, la Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, le statue dei soldati dell’esercito in terracotta a Xian.
Una divisione che, seppure dalle dimensioni limitate in termini di fatturato, “sostiene il miglioramento della nostra cultura attraverso l’ulteriore sviluppo del know-how aziendale, oltre a garantire benefici in termini di forte ritorno di immagine” spiega Salvadeo.
L’attività nel settore Restauro, infatti, ha consentito di rafforzare l’immagine di El.En quale azienda operante nell’alta tecnologia, con interessi e prodotti che spaziano dalla chirurgia convenzionale e a minima invasività, all’estetica, alla meccanica e alla conservazione di manufatti artistici di estremo valore.
Oltre ai chiari benefici in termini di marketing, il Restauro rappresenta un’ulteriore conferma della capacità del Gruppo di ampliare il raggio di utilizzo delle soluzioni laser, rafforzando la presenza in segmenti in cui opera, e aprendone di nuovi, grazie alla costante innovazione, da sempre il pilastro della strategia aziendale.
Il tutto senza dimenticare l’ulteriore spinta all’attività di ricerca e sviluppo, sfruttando le sinergie tra le diverse divisioni per raggiungere un grado di raffinatezza tecnologica applicabile a tutti i prodotti del gruppo.
“I risultati dello sviluppo dell’attività di ricerca, e gli effetti della fertilizzazione incrociata che derivano dalle problematiche affrontate e risolte per interventi su delicatissimi oggetti artistici, trovano applicazioni anche in ambito medicale e industriale, e viceversa” conclude il Direttore Generale di El.En.