“Gli investimenti in corso, l’ormai prossimo completamento della Space Factory e i chiari segnali che riceviamo dal mercato ci consentono di essere positivi e fiduciosi di muoverci lungo la direzione intrapresa. Tender, opportunità commerciali internazionali e le richieste dei clienti stanno infatti confermando l’interesse per le capabilities tecnologiche di Officina Stellare, che si sta confermando come una realtà di riferimento nel mercato Aerospaziale di alto livello” illustra Gino Bucciol, Co-Founder e Head of Business Development del gruppo veneto quotato a Piazza Affari sul mercato AIM Italia.
Indicazioni che trovano conferma anche nei numeri riportati in occasione dell’approvazione dei risultati FY2020, quando Officina Stellare ha dichiarato di avere offerte in corso per un ammontare superiore a 56,5 milioni e di poter contare su un portafoglio ordini al 30 marzo 2021 pari a 12,5 milioni (7 milioni ricerca scientifica; 3,5 milioni Aerospace e 2 milioni Difesa) con un’importante accelerazione degli ordini acquisiti (4,2 milioni; 3,6 milioni mercato USA) durante il primo trimestre del 2021.
Come sottolineato dal manager e co-fondatore, “è interessante soffermarsi sulla composizione del portafoglio ordini, prevalentemente composto da accordi recenti, a testimonianza del fatto che Officina Stellare si sia affacciata su un mercato di ultima generazione, concretizzando opportunità commerciali nuove caratterizzate da un ammontare più elevato”.
“Siamo tra i pochi player nazionali attivi nel settore della Laser Communication, ambito nel quale l’Agenzia Spaziale Europea sta investendo importanti risorse, coerentemente con le prospettive e l’impatto di tale tecnologia sulla nostra vita nei prossimi anni. Ma non solo, la nostra offerta risponde perfettamente anche alle richieste degli operatori attivi nella realizzazione di grandi costellazioni nell’ambito dell’Earth Observation, settore pronto a ripartire considerato anche il fatto che alcuni paesi sono in avanzata fase di superamento della pandemia, come per esempio Stati Uniti ed Israele. Le conferme dal mercato stanno arrivando e stiamo pertanto accelerando le nostre attività, investendo ulteriormente in risorse, assumendo personale tecnico e commerciale”.
Negli ultimi mesi, prosegue Gino Bucciol, “siamo entrati a far parte di diversi consorzi europei che stanno sviluppando i vari ambiti della Laser Communication insieme ad altri nomi di levatura internazionale. Sono pochi gli operatori in grado di vantare le nostre tecnologie per alcune componenti necessarie nell’ambito delle iniziative promosse dall’ESA e siamo fiduciosi di avere sviluppato in questi anni un vantaggio competitivo importante”.
Le dotazioni strumentali necessarie alla realizzazione di sistemi ottici di grandi dimensioni sono infatti molto onerosi, senza dimenticarsi di tutte le altre tecnologie necessarie e delle skill peculiari sviluppate dai tecnici della società in questi anni da pionieri nel settore. Ad oggi sono infatti solamente pochissime le realtà in Europa in grado di vantare tali competenze. Il mercato presenta alte barriere di ingresso riguardanti le capacità di manufacturing e la tendenza dei colossi dell’Aerospace a focalizzarsi a un livello più alto dell’applicazione per motivi di convenienza, mantengono alte le aspettative di Officina Stellare verso le opportunità in arrivo da tale settore.
Nei piani di crescita, la Laser Communication e l’incremento delle attività di Earth Observation lasciano inoltre prevedere la possibilità di ricevere commesse caratterizzate da una produzione in larga scala che delineano uno scenario ottimale dal punto di vista della marginalità per la società, pronta a dispiegare a pieno anche la forza in arrivo dalla Space Factory, la cui inaugurazione – con un’evoluzione positiva dello scenario pandemico – è attesa verso l’ultimo trimestre dell’anno.
Riportando infine l’attenzione verso i recenti conseguimenti, nel primo trimestre del 2021 sono stati annunciati due contratti riguardanti la fornitura di una stazione di terra per Satellite Laser Ranging (SLR) destinata all’Osservatorio di Yebes (importo 0,8 mln) e la fornitura di un set di sistemi ottici per video tracking ad alta velocità per un primario cliente internazionale attivo nel settore della Difesa (1,5 milioni). Conferme delle competenze tecnico-ingegneristiche a cui è seguito l’annuncio relativo alla candidatura (insieme all’incubatore Start Cube) alla guida del primo ESA BIC Italy. Il bando indetto dall’Agenzia Spaziale Europea mira alla creazione di una rete di partner qualificati provenienti da settori istituzionali, accademici ma anche industriali uniti nell’obiettivo di sostenere la crescita di start-up, e di giovani professionisti e ricercatori nel settore della New Space Economy.
La nostra candidatura, spiega Bucciol, “è legata alla volontà di diventare un baricentro di sviluppo tecnologico nazionale, mettendo a disposizione le proprie risorse per contribuire alla crescita di realtà che possano dare un contributo alla crescita della filiera nazionale dell’Aerospace in una ottica caratterizzata da un forte focus industriale ed imprenditoriale. Seguendo la creazione di tecnologie e potenziali sinergie, avremo inoltre l’occasione di osservare da vicino realtà promettenti che in futuro potrebbero entrare a far parte della nostra catena del valore, seguendo l’esempio di Dynamics Optics”.
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