Generali – Ancora rumor sulle possibili mosse dei principali azionisti, oggi si tiene l’assemblea

Nel giorno dell’assemblea di Generali continuano a rincorrersi i rumor sui possibili movimenti dei principali azionisti del Leone di Trieste.

L’assemblea, che ha all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio 2020 e del dividendo, è iniziata da poco e registra la partecipazione del 51,52% del capitale. All’appello manca Francesco Gaetano Caltagirone, che non ha depositato le proprie azioni corrispondenti al 5,63% del capitale.

L’indiscrezione della mancata partecipazione di Caltagirone era stata riportata ieri da La Repubblica, secondo cui la mossa apparirebbe come un atto di sfiducia verso il Group Ceo Philippe Donnet e anche come uno strappo nei confronti di Mediobanca, primo azionista del Leone di Trieste con il 12,9% del capitale.

Oggi il giornale riporta altri rumor circa le possibili intenzioni dei principali azionisti, anche in vista del rinnovo del cda fissato nella primavere del 2022.

Leonardo Del Vecchio, che detiene il 4,82% del capitale di Generali, vedrebbe di buon occhio un salto dimensionale per la compagnia, ritenendo che il prossimo anno sarà fondamentale per la compagnia, anche se finora non ha mai fatto mancare il proprio supporto al management.

Edizione, la holding della famiglia Benetton che ha in capo il 3,97% del capitale, sarebbe intenzionata ad avere un proprio rappresentante in occasione del rinnovo del board l’anno prossimo.

Infine Mediobanca, primo azionista di Generali con il 12,93% del capitale, secondo il quotidiano respinge le critiche relative all’eccessiva ingerenza in Generali

La lista di maggioranza che sarà depositata in vista del rinnovo nell’assemblea del 2022 per la prima volta sarà varata dal cda uscente. Un elemento che dovrebbe garantire una maggiore imparzialità del cda e più autonomia per il management, secondo l’istituto di piazzetta Cuccia.

“Dopo un 2020 senza precedenti”, Generali si trova oggi in una “posizione di forza e grande solidit” e i risultati 2020 confermano la validità e la resilienza del nostro modello di business con un risultato operativo record a 5,2 miliardi per il secondo anno consecutivo, un record nella generazione di capitale a quota 4 miliardi e una Solvency al 224% migliore dei nostri concorrenti”, rispetto ai quali la compagnia triestina “ha minimizzato più efficacemente l’impatto della pandemia grazie alla propria leadership con un modello di business diversificato”, ha affermato Donnet aprendo i lavori assembleari.

Intorno alle 10:10 a Piazza Affari il titolo viaggia sulla parità a 16,93 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,3 per cento.