Mercati – Chiusura contrastata, Milano termina a -0,6%

Finale in ordine sparso per le borse europee mentre Wall Street prosegue in rosso in calo dopo i record della seduta precedente.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in calo dello 0,6% in area 24.141 punti. Debole anche il Cac 40 di Parigi (-0,5%), poco mossi il Dax di Francoforte (-0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (flat) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).

Oltreoceano, proseguono negativi Dow Jones (-0,7%), S&P500 (-0,7%) e Nasdaq (-0,5%), con l’attenzione sempre rivolta alle trimestrali e ai dati macro, tra i timori di pressioni inflazionistiche.

Amazon guadagna circa l’1% toccando nuovi massimi in scia ai conti che hanno evidenziato un balzo delle vendite. Twitter, invece, crolla del 13% dopo aver pubblicato i risultati e aver previsto vendite per il secondo trimestre inferiori alle stime.

Nel complesso, l’azionario rifiata dopo i recenti rialzi alimentati dalla conferma del sostegno delle banche centrali e dai nuovi stimoli messi in campo dalle autorità.

Tra i vari appuntamenti macro della giornata spiccano i dati preliminari sul Pil dell’eurozona (-0,6% t/t e -1,8% a/a) e dell’Italia (-0,4% t/t e -1,4% a/a). La proiezione dell’Istat per il 2021 dell’Italia prevede una crescita dell’1,9%.

Diffuse anche le stime sui tassi di disoccupazione di marzo della zona euro (in calo all’8,1%) e dell’Italia (in diminuzione al 10,1%), mentre per quanto riguarda l’inflazione, ad aprile, nell’eurozona accelera all’1,6% annuo e in Italia si attesta all’1% (dato armonizzato UE).

In Cina, il Caixin China General Manufacturing Pmi è salito ai massimi degli ultimi quattro mesi a 51,9 nel mese di aprile.

Negli Usa, balzo dei redditi (+21,1%, record assoluto) personali grazie ai nuovi stimoli e incremento anche per i consumi personali (+4,2%).

In rafforzamento l’indice sul sentiment dell’Università del Michigan a 88,3 punti, mentre una misura dei prezzi al consumo monitorata dalla Fed è salita (+2,3%) al ritmo massimo dal 2018, alimentando le preoccupazioni per un surriscaldamento dei prezzi.

Sul Forex, il dollaro si rafforza nei confronti delle principali valute, con l’euro/dollaro in calo a 1,203 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale a 109,3. In calo le quotazioni del greggio con il Brent (-2,1%) a 66,6 dollari e il Wti (-2,5%) a 63,4 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane stabile a 110 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,90%, in attesa della revisione del rating sull’Italia da parte di Dbrs e per la Germania da parte di Fitch.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanzano soprattutto Tenaris (+3,4%) e Telecom Italia (+3,9%), quest’ultima dopo l’ok di CDP all’acquisto di un ulteriore 10% di Open Fiber, che potrebbe accelerare il dossier sulla rete unica. In calo invece Stm (-4,2%) oltre a Eni (-2,7%) dopo i conti. Poco mossa Atlantia (+0,3%) nel giorno del Cda chiamato ad esaminare l’offerta di Cdp.