Exxon Mobil torna in utile nel primo trimestre 2021, interrompendo una striscia di perdite trimestrali che durava dal 2019 grazie al recupero dei prezzi del greggio e del gas naturale.
L’Eps si è attestato a 64 centesimi dalla perdita per azione di 14 centesimi dello scorso anno, battendo i 61 centesimi attesi dal consensus, con una produzione in calo del 6,4% a 3,787 milioni boe/giorno.
I Capex sono diminuiti del 56% rispetto allo scorso anno a 3,13 miliardi di dollari (3,33 miliardi il consensus), mentre il cash flow from operations è cresciuto del 48% su base annua a 9,26 miliardi (6,27 miliardi il consensus).
Tutte le principali oil majors stanno tornando in utile in scia al rally del greggio del +30% da inizio anno oltre i 65 dollari al barile, sostenuto dall’aumento della domanda di energia con le riaperture delle economie dopo i lockdown.
Il turnaround di Exxon dalla striscia di perdite senza precedenti dello scorso anno dovrebbe contribuire a rinstaurare la fiducia degli investitoti nell’abilità della società di garantire il terzo maggior dividendo dello S&P 500, ha dichiarato il Ceo Darren Woods.
A differenza delle rivali come Shell e BP, Exxon non ha tagliato il payout lo scorso anno, pagando tale decisione con un incremento del debito del 40% a circa 70 miliardi di dollari.
La sfida per il gruppo ora riguarda il rimborso del debito investendo al contempo in alcuni progetti chiave in Guyana e nel bacino Permiano, oltre a soddisfare i maggiori ritorni richiesti dagli azionisti.