Nel primo trimestre 2021 il gruppo Reno De Medici ha consuntivato ricavi in aumento dell’1,8% a 153,4 milioni rispetto al pari periodo del 2020. L’incremento è dovuto all’aumento dei volumi parzialmente assorbito dai minori prezzi medi di vendita.
Le tonnellate vendute nel segmento WLC sono state pari a 287 mila unità (+2,8%). Se si considerano anche le tonnellate vendute nel segmento FBB, le tonnellate spedite dal Gruppo hanno raggiunto le 327 mila unità (+2,9%).
I ricavi del segmento WLC sono cresciuti dell’1,8%, beneficiando della domanda ma parzialmente compensati da minori prezzi di vendita.
In termini geografici, l’Europa continua a rappresentare il principale mercato del gruppo con un’incidenza del 53%. I ricavi relativi a tale area si attestano a 81,2 milioni, in leggero calo rispetto agli 82,6 milioni al 31 marzo 2020. L’Italia, che pesa per il 33%, registra un fatturato di 50,7 milioni, in crescita del 6,3%. Le vendite nel resto del mondo, 14% del fatturato, aumentano del 4,8%.
L’Ebitda si attesta a 12,7 milioni, in calo del 28,3%, con l’Ebitda margin all’8,2% (-350 bp), una dinamica che sconta l’incremento dei prezzi di approvvigionamento della carta da macero e il costo dell’energia, significativamente superiori rispetto allo stesso periodo nel 2020. A fronte di ciò, nei primi mesi del 2021 la società ha annunciato un aumento dei prezzi di vendita, che mostreranno i loro effetti a partire dal secondo trimestre 2021.
L’Ebit si riduce del 47,3% a 5,5 milioni.
L’utile netto del gruppo si contrae del 48,1% a 4,9 milioni, riflettendo la contrazione della marginalità operativa (5 milioni in termini di Ebitda), mentre le minori imposte sul reddito (1,2 milioni) hanno consentito di assorbire completamente i maggiori oneri finanziari (0,8 milioni).
Al 31 marzo 2021 la posizione finanziaria netta è positiva per 4,9 milioni, in miglioramento di 13,7 milioni rispetto all’indebitamento di 8,9 milioni a fine anno 2020. Una dinamica che recepisce l’incasso della vendita del terreno sito in Boffalora sopra Ticino (ex cartiera di Magenta) per 8 milioni e la generazione di cassa del trimestre.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione l’outlook a breve termine (secondo trimestre) rimane molto positivo in termini di volumi, mentre ci si può aspettare possa essere impattato negativamente dai recenti forti incrementi delle fibre e dei costi energetici. Gli incrementi dei prezzi di vendita già realizzati manifesteranno, infatti, il loro pieno effetto solo a partire dalla fine del secondo trimestre.
Positive al momento le attese per la seconda parte dell’anno, qualora i costi di materie prime ed energia non subiscano aumenti dopo i forti incrementi nella prima parte dell’esercizio.