DIGITAL360 – Spinge su servizi digitali, M&A e internazionalizzazione per continuare a crescere

Il Gruppo DIGITAL360 ha archiviato il 2020 con un valore della produzione in crescita del 4% a 27,6 milioni e un Ebitda raddoppiato a 5 milioni, grazie alla forte domanda di servizi digitali e remotizzati che ha permesso di compensare il calo degli eventi fisici e incrementare la marginalità. Nel 2021 il Gruppo prevede di crescere sia organicamente sia per linee esterne, continuando ad investire in tecnologie e piattaforme a supporto degli innovativi servizi ad abbonamento “Digital As-A-Service”. Ad oggi l’incidenza dei ricavi ricorsivi derivanti da questi servizi si attesta a circa il 20% del fatturato, con un balzo in avanti rispetto a circa l’11% dell’esercizio precedente spianando la strada verso l’enorme mercato potenziale delle Pmi che hanno bisogno di digitalizzarsi con servizi standard a costi contenuti. Nel contempo, DIGITAL360 è pronta ad avviare un percorso di internazionalizzazione per replicare all’estero il successo ottenuto in Italia.

“Tornare a realizzare un’importante crescita organica, con focus sugli innovativi servizi ad abbonamento ‘Digital As-A-Service’; continuare a investire in tecnologia e R&D; fare nuove acquisizioni per potenziare l’offerta tecnologica e acquisire quote di mercato; avviare un percorso di internazionalizzazione”.

Sono queste le priorità strategiche individuate da Andrea Rangone, Presidente di DIGITAL360, Gruppo che accompagna imprese e pubbliche amministrazioni nella digital transformation favorendone l’incontro con i migliori fornitori tecnologici.

“Nella nostra storia siamo cresciuti organicamente del 20% medio annuo e quest’anno vogliamo tornare sui nostri livelli, dopo un 2020 condizionato dalla pandemia ma chiuso con un +4% tutt’altro che scontato”, spiega Rangone. “Continueremo a investire massicciamente in tutto ciò che è tecnologia e R&D, un tema da sempre fondamentale per noi, rafforzando le competenze nei vari ambiti della trasformazione digitale e sviluppando ulteriormente le piattaforme tecnologiche a supporto dei servizi che eroghiamo”.

Dopo un 2020 di assestamento, il Gruppo prevede di ricominciare a crescere anche per linee esterne, come avvenuto con successo negli anni precedenti. “Stiamo analizzando un certo numero di potenziali target e nei prossimi mesi pensiamo di formalizzare acquisizioni molto interessanti. Alcune vanno nella direzione di potenziare l’offerta tecnologica, altre riguardano aziende già ben posizionate che ci consentano di incrementare la quota di mercato e migliorare la nostra presenza in alcuni ambiti”.

Il vero elemento di discontinuità rispetto al passato è rappresentato dall’avvio di un percorso di espansione all’estero. “Abbiamo già iniziato a fare dei proof of concept in alcune aree del globo e ne abbiamo identificate un paio su cui stiamo lavorando concretamente. Pensiamo che possa nascere qualcosa di interessante, forse già nei prossimi mesi”, annuncia il Presidente.

Il tutto, in uno scenario di mercato assolutamente positivo, in quanto “i trend osservati nel 2020 si stanno confermando nel 2021” e la domanda di servizi digitali non accenna a diminuire. “Pensiamo che questi fenomeni siano ormai in buona parte acquisiti e strutturali, al netto di una eventuale ridefinizione quantitativa”.

A sostenere lo scenario ottimistico sulla ripresa dell’economia contribuiscono anche due ulteriori elementi favorevoli, come l’arrivo delle risorse del Recovery Fund e la progressiva diffusione dei vaccini. “Questi fattori, a maggior ragione, ci fanno stare sereni dopo un inizio d’anno decisamente positivo.”

L’emergenza sanitaria, spiega Rangone, “ha agito come un ‘elettroshock culturale’, facendo capire e toccare con mano a tante imprese e pubbliche amministrazioni le potenzialità del digitale”. Questa presa di consapevolezza riguarda anche le Pmi, a cui si rivolgono i servizi ad abbonamento del Gruppo. Servizi veicolati attraverso un go-to-market unico, ovvero quei canali digitali che compongono il Network DIGITAL360 e attraverso cui è possibile raggiungere una clientela potenzialmente enorme, che Rangone definisce un “Blue Ocean”.

La strategia e la crescita del Gruppo hanno riscontrato apprezzamenti sia da parte degli analisti, concordi nell’assegnare raccomandazioni d’acquisto sul titolo, sia dalla Borsa. Nell’ultimo anno, infatti, il titolo ha beneficiato di un’accelerazione impressionante, triplicando il proprio valore rispetto al +35% dell’indice Ftse Aim Italia.

“Abbiamo dimostrato una capacità di execution riconosciuta anche dal mercato e nei prossimi 18-24 mesi pensiamo di poter ancora crescere significativamente in termini organici, attraverso l’M&A e a livello internazionale”, conclude Rangone.

 

Andrea Rangone, Presidente di DIGITAL360, delinea le priorità strategiche del Gruppo

“Proseguire nel percorso di crescita organica, con focus sugli innovativi servizi ad abbonamento ‘Digital As-A-Service’; continuare a investire in tecnologia, R&D, competenze e piattaforme; tornare a fare acquisizioni per potenziare l’offerta tecnologica e acquisire quote di mercato; avviare un percorso di internazionalizzazione”.

Sono queste le linee strategiche del Gruppo DIGITAL360, enunciate dal Presidente Andrea Rangone. “Si tratta di obiettivi in continuità con tutto quello che abbiamo sempre fatto, ad eccezione dell’unica vera novità rappresentata dal progetto di espansione all’estero”, chiarisce Rangone.

DIGITAL360, infatti, ha un solido track record di crescita organica, una storia di M&A di successo e ha sempre investito in tecnologia, focalizzandosi negli ultimi anni sullo sviluppo dei servizi in abbonamento. Con riferimento alla crescita esterna, l’abbiamo interrotta negli ultimi anni per assimilare le ultime tre realtà acquisite ma siamo già ripartiti a marzo di quest’anno”, rilevando il 90% (e salendo così al 100%) della testata online Innovation Post.

 

La crescita organica

“La nostra prima priorità è quella di tornare a realizzare un importante sviluppo organico”, afferma Rangone. “Nella nostra storia siamo cresciuti organicamente del 20% medio annuo. Per gli ovvi motivi legati alla pandemia, nel 2020 non siamo riusciti a mantenerci sui nostri consueti livelli ma siamo comunque riusciti ad espandere il giro d’affari del 4%, una performance tutt’altro che scontata”.

I continui lockdown hanno infatti determinato un crollo dei ricavi legati agli eventi in presenza, più che compensato dalla forte crescita degli eventi digitali e, più in generale, di tutti i servizi digitali e di quelli erogabili a distanza (remotizzati).

Archiviata questa parentesi, comunque positiva, “quest’anno vogliamo tornare a crescere organicamente in maniera importante. In particolare, continueremo a focalizzarci sui nostri servizi c.d. ‘Digital As-A-Service’ – ad abbonamento – che al 31 dicembre 2020 pesano già circa il 20% sul totale dei ricavi, ma prevediamo un ulteriore sviluppo di questi servizi in tutte le loro accezioni”.

 

Investimenti in Ricerca & Sviluppo e tecnologie

“La seconda direzione strategica su cui intendiamo muoverci è quella di continuare a investire massicciamente in tutto ciò che è tecnologia e R&D, un tema da sempre fondamentale per noi”, spiega Rangone.

La strategia si sviluppa lungo due direttrici: “da un lato investiremo in una componente più ‘soft’, acquisendo sempre più competenze avanzate sui vari ambiti della trasformazione digitale; dall’altro – la componente più ‘hard’ – vogliamo sviluppare ulteriormente le nostre piattaforme tecnologiche a supporto del gruppo e dei servizi che eroghiamo”.

Diversi servizi ad abbonamento, infatti, si basano su piattaforme tecnologiche di proprietà, veri e propri software as a service sviluppati da DIGITAL360. “In continuità con la nostra storia, prevediamo forti investimenti in ricerca e sviluppo per mantenere una leadership importante su tutte le dimensioni della trasformazione digitale e in particolare su tutte le piattaforme tecnologiche, che stanno diventando per noi sempre più centrali”, ribadisce il Presidente.

 

Nuove acquisizioni in cantiere

La terza linea di sviluppo riguarda l’M&A. “Dopo una pausa momentanea per integrare le ultime realtà acquisite, quest’anno vogliamo tornare a crescere per linee esterne e abbiamo già annunciato un’operazione molto interessante”.

Il 12 marzo DIGITAL360 ha rilevato per un corrispettivo di 180.000 euro il 90% del capitale sociale di Innovation Post, di cui già possedeva il 10%, giungendo quindi a detenerne la totalità delle quote. Un’acquisizione che permetterà al Gruppo di potenziare l’offerta di servizi ricorsivi ad abbonamento di “Digital Marketing & Sales Engine” anche nel settore dei produttori di macchinari, robot, macchine utensili e sistemi di automazione industriale, coerentemente con la strategia già intrapresa di sviluppare questi servizi innovativi anche al di fuori del settore delle tecnologie digitali.

Ma è soltanto l’inizio, in quanto “stiamo analizzando un certo numero di potenziali target e abbiamo una buona pipeline”, annuncia Rangone. “Se tutto va bene, nei prossimi mesi pensiamo di formalizzare e comunicare acquisizioni molto interessanti. Alcune vanno nella direzione di potenziare la nostra offerta tecnologica – in linea con la seconda priorità strategica – e ci aiuteranno a internalizzare più piattaforme di interesse. Altre, invece, riguardano aziende già ben posizionate e con una clientela fedele, che ci consentano di incrementare la quota di mercato e migliorare la nostra presenza in alcuni ambiti”.

 

Il grande salto verso i mercati esteri

La quarta priorità strategica, la vera novità di quest’anno, è rappresentata dall’avvio di un percorso di crescita internazionale.

“A novembre 2020 è entrata in azienda una figura senior ad hoc, con responsabilità sul tema dell’internazionalizzazione, un manager con una forte esperienza pregressa nella gestione di processi simili. In questi mesi, anche grazie al suo ingresso, abbiamo riscontrato un’accelerazione importante su questo tema”, afferma Rangone.

“Abbiamo già iniziato a fare dei proof of concept in alcune zone del globo, seguendo una strategia molto razionale. Una volta analizzate le regioni su cui – per una serie di parametri oggettivi – sarebbe meglio per noi operare, abbiamo definito un ranking di aree geopolitiche. Al termine di questo processo ne abbiamo identificate un paio, in realtà collegate, sulle quali stiamo lavorando concretamente. Pensiamo quindi che possa nascere qualcosa di interessante, forse già nei prossimi mesi”.

 

Boom della marginalità nel 2020

Il 2020 di DIGITAL360 si è chiuso con un valore della produzione in crescita del 4% a 27,6 milioni e un Ebitda raddoppiato a 5 milioni. Nel periodo è stato generato un cash flow di 4,9 milioni e l’indebitamento finanziario netto si è significativamente ridotto a 1,4 milioni (rispetto a 6,3 milioni di fine 2019). Virtualmente la PFN è già alla fine dell’anno positiva perché è per 1,9 milioni costituita da un prestito obbligazionario convertibile il cui rapporto di conversione è già oggi ampiamente in the money.

“A marzo eravamo preoccupati, perché il lockdown ci ha costretti a cancellare eventi fisici per diversi milioni di euro. In realtà poi siamo stati bravi a trasformare le minacce in opportunità e il mercato ha reagito benissimo. Abbiamo organizzato 580 eventi digitali e siamo riusciti addirittura a sovracompensare la perdita di fatturato, chiudendo l’anno in crescita”, osserva Rangone.

Il cambiamento di mix dei servizi offerti verso quelli digitali, per loro natura più efficienti e scalabili, ha portato ad un aumento significativo della marginalità, a cui ha contribuito anche la crescita (Ricavi da 2,9 a 5,3 milioni, ed Annual Recurring Revenues da 4,3 a 6,4 milioni) dei servizi più innovativi ad abbonamento, erogabili attraverso piattaforme a distanza e denominati “Digital-As-A-Service”, la cui incidenza è passata dal 11% del 2019 al 20% del fatturato totale.

“Indubbiamente questa componente ricorsiva ha contribuito in maniera importante ai numeri di marginalità. L’unico evento ‘straordinario’ del 2020 è legato al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni consentita dal decreto Cura Italia, il cui effetto netto è stato molto modesto e quantificabile in circa 0,4 milioni”.

L’utile netto consolidato, che era negativo per 0,4 milioni nel 2019, è positivo per 1,6 milioni al 31 dicembre 2020, mentre l’utile netto Adjusted (che non considera gli ammortamenti “figurativi” delle differenze di consolidamento) è più che triplicato a 2,35 milioni.

 

Uno scenario assolutamente positivo

“Giunti a circa un terzo del 2021, possiamo dire che molti dei fenomeni osservati nel corso del 2020 si stanno riproponendo alla stessa maniera quest’anno”, dichiara Rangone. “L’inizio è stato per noi molto positivo e per il momento stiamo rispettando l’ambizioso budget predisposto a fine 2020. Non riscontriamo nessuna soluzione di continuità nella market traction, in quanto il mercato continua a evidenziare una forte domanda dei nostri servizi digitali e remotizzati di advisory”.

Non solo, ma “pensiamo che i trend esplosi nel 2020, che si stanno assolutamente perpetuando nel 2021, siano ormai in buona parte acquisiti e strutturali, al netto di una eventuale ridefinizione quantitativa. Si pensi per esempio al tema degli eventi: senz’altro nel 2022 si tornerà ad organizzare qualche manifestazione in presenza – ad esempio il nostro Forum PA, il più grande incontro nazionale sulla modernizzazione della pubblica amministrazione – ma non c’è dubbio che una buona parte dei servizi rimarrà invece digitale o remotizzato”.

Alla luce di questi elementi, “laddove non si verifichino discontinuità particolari ad oggi non prevedibili, riteniamo che il 2021 possa essere un altro anno decisamente positivo”. L’incremento dei ricavi derivanti dai servizi digitali ricorsivi, infatti, appare stabilmente acquisito e pone le basi per una solida crescita futura che potrà essere ulteriormente accelerata quando si torneranno ad organizzare anche eventi in presenza.

 

La spinta alla digitalizzazione dalla pandemia

La situazione vissuta nell’ultimo anno “ha agito come un ‘elettroshock culturale’, facendo capire a tante imprese e pubbliche amministrazioni che grazie al digitale si possono fare più cose e meglio”, sostiene Rangone.

“Non solo le aziende hanno compreso i vantaggi della digitalizzazione”, aggiunge il Presidente, “ma hanno anche toccato con mano l’efficacia e l’efficienza delle soluzioni digitali, degli eventi, la comunicazione, i servizi di Advisory a distanza. Per questo riteniamo che l’impatto positivo sul mix di servizi possa confermarsi in futuro e diventare strutturale”.

A sostenere lo scenario ottimistico sulla ripresa dell’economia contribuiscono anche due ulteriori elementi favorevoli, come l’arrivo delle risorse del Recovery Fund e la progressiva diffusione dei vaccini, che anche nel nostro Paese dovrebbero coprire una porzione sempre più significativa di popolazione entro l’estate.

“Questi elementi, a maggior ragione, ci fanno stare sereni dopo un inizio d’anno, come già detto, decisamente positivo. Abbiamo dimostrato una capacità di execution riconosciuta anche dal mercato e nei prossimi 18-24 mesi pensiamo di poter crescere significativamente in termini organici, attraverso l’M&A e a livello internazionale”.

 

Il “Blue Ocean” delle Pmi

L’elettroshock culturale citato da Rangone ha colpito anche le piccole e medie imprese, cuore del tessuto economico-produttivo italiano, ancora molto arretrate nel percorso di ammodernamento.

“L’offerta tradizionale di servizi di consulenza e di software si scontra infatti contro la loro bassa cultura digitale, la mancanza di competenze specifiche e l’elevatissima frammentazione e dispersione sul territorio nazionale”, afferma Rangone.

Per questo, “abbiamo messo a punto un’offerta di servizi fortemente ingegnerizzati, basati su piattaforme tecnologiche proprietarie, appositamente progettati per supportare le Pmi italiane nel loro percorso di trasformazione digitale. Servizi portati sul mercato attraverso un canale commerciale unico, rappresentato dagli stessi portali online che compongono il Network DIGITAL360 e che rappresentano un vantaggio competitivo incredibile, con dati di traffico e frequentazione in continua crescita”, aggiunge il Presidente.

“Stiamo aprendo un vero e proprio ‘Blue Ocean’, si tratta di un mercato enorme ancora tutto da conquistare e un potenziale acceleratore nel lungo termine. Allo stesso tempo, comunque, continuiamo ad osservare una crescita della domanda anche da parte delle grandi imprese, che nel breve termine garantiscono volumi maggiori”.

 

Borsa e analisti premiano il titolo

Da inizio anno il titolo DIGITAL360 ha guadagnato circa il 22% in Borsa, sostenuto anche dai giudizi positivi degli analisti, che hanno alzato i rispettivi target price in seguito alla diffusione dei risultati del 2020.

In particolare, KT&Partners ha confermato la raccomandazione ADD e assegnato un prezzo obiettivo di 3,33 euro (rispetto al precedente di 2,83 euro). ValueTrack ha incrementato il fair value da 3,1 a 3,25 euro, mentre CFO SIM ha ribadito il giudizio BUY e migliorato il target price da 3,1 euro a 4,0 euro. Valutazioni che implicano ancora un cospicuo upside potenziale per il titolo.

Estendendo l’orizzonte temporale all’ultimo anno, DIGITAL360 ha sostanzialmente triplicato il proprio valore in borsa, a fronte del +35% messo a segno dall’indice Ftse Aim Italia.

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