Il Cda di Exprivia ha approvato la relazione finanziaria annuale 2020, chiusa con ricavi totali pari a 167,8 milioni rispetto ai 168,5 milioni del 2019 (dati 2019 adjusted al netto di Italtel). L’Ebitda si è attestato a 21,4 milioni (12,7% ebitda margin) rispetto ai 16,8 milioni del 2019. Il risultato netto ammonta a a 8,6 milioni rispetto i 4 milioni del 2019. Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2020 la PFN migliora a -40,3 milioni dai -43,9 milioni di fine 2019.
Il gruppo ha sottolineato di avere registrato una performance molto buona nei settori della Sanita e dell’Aerospazio, cresciuti a doppia cifra. Tengono i mercati delle Banche e Assicurazioni e dell’Energia e Utilities mentre i mercati Industria e Media hanno scontato gli effetti delle chiusure e il rallentamento dei progetti.
Le poste economiche di Italtel sono state consolidate ai sensi del principio contabile IFRS5, rappresentandole come “discontinued operations”. Il Cda di Exprivia ha infatti attestato la perdita del controllo di Italtel, ai sensi del principio contabile internazionale IFRS10, in conseguenza della delibera del Cda di Italtel del 31 dicembre 2020 che sceglieva quale migliore offerta a supporto di una proposta di concordato, quella di un soggetto terzo, rendendo Exprivia non più esposta ai rendimenti variabili derivanti da Italtel.
Exprivia ha inoltre approvato anche il progetto di bilancio riguardante l’esercizio 2019, che ha registrato un ritardo essenzialmente causato dall’incertezza dello scorso anno, dall’esito del percorso di risanamento di Italtel e dalla sussistenza o meno del presupposto della continuità aziendale di quest’ultima.
Nel dettaglio, il 2019 è stato chiuso con ricavi totali pari a 526,4 milioni (623,4 mln 2019), Ebitda a 14,5 milioni (41,8 mln 2019) e risultato netto negativo per 239,1 milioni (-0,8 mln 2019).