Intesa Sanpaolo ha alzato il TP sul titolo Iniziative Bresciane a 24,50 euro (dal precedente 23,60 euro espresso in avvio di copertura), valore che incorpora un upside implicito del 33,2% rispetto alle quotazioni attuali.
Gli analisti inoltre hanno confermato il rating Buy.
Un upgrade giunto a valle dei risultati 2020, che hanno registrato “solidi livelli” di produzione di energia elettrica che ha raggiunto i 167 GW, in crescita del 5,7% a/a.
“Sebbene i ricavi abbiano mostrato un aumento di appena +3,4% a/a e fissati a 20 milioni, l’utile netto è aumentato del +32% a/a e ha raggiunto i 4,8 milioni, consentendo alla società di distribuire dividendi al di sopra del consenso (0,72 euro per azione)” segnala Intesa.
Gli esperti inoltre ritengono che il rimbalzo dei prezzi dell’elettricità, insieme a un aumento significativo della capacità installata, dovrebbe consentire all’azienda di aumentare i ricavi e migliorare gradualmente l’EBITDA e i margini netti nel 2021-24E.
Secondo Intesa il gruppo idroelettrico può contare su “un portafoglio di 23 impianti in fase di sviluppo, che dovrebbe aiutare la sua capacità installata a raggiungere 54 GW nel FY21E, 63 GW nel FY22E e 64,8 GW nel FY24E; incentivi e contratti a tempo determinato (da 20 a 25 anni); un rimbalzo dei prezzi dell’elettricità a partire da novembre 2020 e fino ad oggi; e un aumento della produzione di energia elettrica da impianti idroelettrici del 15,9% nel 1Q21 rispetto al 1Q20, secondo il GME”.
Gli analisti sono convinti che suddetti driver dovrebbero aiutare la società a realizzare una solida crescita finanziaria nel 2021-24E (CAGR ricavi del 11,8%).
Alla luce di ciò, Intesa rivede le stime FY21-24E. “Miglioriamo il margine netto incorporando un tasso di interesse inferiore sul debito e un’aliquota fiscale per riflettere il settore delle energie rinnovabili”.
Il titolo – concludono gli analisti – viene scambiato con uno “sconto significativo” rispetto ai comparables in termini sia di EV/EBITDA che di P/E, principalmente a causa delle dimensioni limitate della società rispetto ai peers. Essi ritengono che uno sconto così elevato “non sia pienamente giustificato” in considerazione dei margini dell’azienda rispetto ai competitors, il profilo di crescita e la politica di payout ratio.
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