Cementir – Il risultato ante imposte inverte il segno, +15,6 mln nel 1Q 2021

Nel primo trimestre 2021 il gruppo Cementir ha registrato ricavi pari a 300,5 milioni, in aumento del 12,6% rispetto al pari periodo del 2020. A cambi costanti, il fatturato è pari a 313 milioni (+17,3%).

I volumi di vendita di cemento e clinker, pari a 2,4 milioni di tonnellate, si sono incrementati del 17,5%, grazie alle performance di Turchia, Belgio e Danimarca.

I volumi di vendita del calcestruzzo, pari a 1,1 milioni di metri cubi, sono aumentati del 24,6%, principalmente per l’incremento in Turchia e, in misura minore, in Belgio, Danimarca e Svezia.

Nel settore degli aggregati, i volumi di vendita sono saliti del 7,2% a 2,3 milioni di tonnellate, con incrementi in Danimarca, Svezia, Belgio e Francia.

Nel Nord Europa i ricavi, pari al 46% del totale, sono aumentati dell’8,3%. In particolare, in Svezia, i volumi di calcestruzzo sono aumentati di oltre il 20% rispetto all’anno precedente, mentre le vendite di aggregati sono state superiori dell’8%. Nei primi tre mesi del 2021 il settore ha beneficiato di condizioni climatiche favorevoli e di un andamento del mercato delle costruzioni molto solido, anche a seguito del rapido avanzamento di alcuni importanti progetti infrastrutturali nei pressi di Malmö (Svezia). Inoltre, rispetto al 1Q20 vi è stata una rivalutazione del 5%della corona svedese.

Il Belgio (21% del fatturato) ha visto i ricavi crescere dell’11,1%, con un Ebitda in miglioramento dell’89% rispetto al 1Q20.

I ricavi realizzati nell’area Asia Pacific (7% del totale) sono cresciuti del 43,1% rispetto al 2020 quando a causa dell’epidemia di Covid-19 la società fu chiusa tra il 23 gennaio ed il 21 febbraio.

L’area del Nord America, che pesa l’11,6% del totale, ha subito una contrazione dei ricavi del 4,2%, riflettendo l’impatto negativo della pandemia. I volumi di vendita sono cresciuti nonostante a febbraio vi sia stato un uragano in Texas e forti nevicate nella regione di York. Si evidenzia che il dollaro si è svalutato del 9% rispetto al cambio medio dell’Euro del primo trimestre del 2020.

In Turchia (11,8% del fatturato) i ricavi, pari a 35,6 milioni, hanno registrato un incremento del 35,1%, nonostante la svalutazione della lira turca rispetto all’euro del 32% rispetto al tasso di cambio medio del primo trimestre 2020.

Infine, in Egitto (4,3% del totale) i ricavi delle vendite sono saliti del 25,8% a 12,9 milioni, grazie alla crescita dei volumi venduti sia sul mercato locale che su quello di esportazione.

L’Ebitda del gruppo si è attestato a 48,1 milioni, in aumento del 49,4% sul primo trimestre 2020 a seguito dei migliori risultati realizzati in Belgio, Turchia, Danimarca e, in misura minore, in Asia Pacifico ed in Egitto. L’incidenza sui ricavi si attesta sale al 16% dal 12,1% dell’anno precedente.

L’Ebit balza a 21 milioni da 5,1 milioni del 2020. A cambi costanti, il dato sarebbe stato pari a 20,2 milioni.

L’utile ante imposte si fissa a 15,6 milioni, rispetto alla perdita di 5 milioni nel primo trimestre del 2020.

Al 31 marzo 2021 l’indebitamento finanziario netto è pari a 167,8 milioni, aumentato rispetto a 122 milioni a fine anno 2020.

In merito all’evoluzione prevedibile della gestione la società conferma l’obiettivo di raggiungere ricavi consolidati per circa 1,3 miliardi, un Ebitda compreso tra 285 e 295 milioni e un indebitamento finanziario netto a fine 2021 di circa 30 milioni, includendo investimenti di circa 95 milioni.