Creval ha archiviato il primo trimestre 2021 con un margine di intermediazione pari a 150,9 milioni (+3,4% a/a).
Il margine di interesse è aumentato a 84,5 milioni (+4,7%), mentre le commissioni nette sono salite a 61,1 milioni (+4,8%). I ricavi da trading hanno registrato un saldo netto positivo di 1 milione (0,3 milioni nel periodo di confronto).
Dopo oneri operativi scesi a 96,8 milioni (-5%), il risultato lordo di gestione si è fissato a 54,1 milioni (+22,7%).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 28 milioni (+10,6%), grazie a rettifiche su crediti in forte calo a 22,6 milioni (-23,5%). Il primo trimestre 2020 aveva beneficiato della plusvalenza da 33 milioni legata alla cessione del ramo di attività del credito su pegno.
A livello patrimoniale, al 31 marzo 2021 gli impieghi alla clientela diminuiscono leggermente a 19,4 miliardi (-1% rispetto a fine 2020), mentre la raccolta diretta da clientela cala a 17,6 miliardi (-1,3% rispetto al 31 dicembre 2020).
I crediti deteriorati netti al 30 marzo 2021 sono pari a 495 milioni (-28,6% rispetto a fine 2020, grado di copertura al 48%), al cui interno le sofferenze ammontano a 123 milioni (grado di copertura al 62,2%) e le inadempienze probabili a 344 milioni (grado di copertura al 42,6%).
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine marzo il CET1 si fissa al 23% (23,9% al 31 dicembre 2020).
Nel mese di aprile si è conclusa l’Opa totalitaria promossa da Crédit Agricole Italia, che è giunta a detenere oltre il 90% del capitale di Creval.
Lo sviluppo dell’attività della banca proseguirà, pertanto, nell’ambito degli indirizzi gestionali e strategici del nuovo gruppo di appartenenza.