D’Amico ha chiuso il primo trimestre con ricavi consolidati base time charter (TCE) in contrazione del 40% a $42,8 milioni rispetto al pari periodo del 2020.
Nello specifico, la tariffa spot giornaliera media nel primo trimestre 2021 è stata pari a $9.923, in calo rispetto a $17.354 del 2020.
Nel periodo in esame la tariffa fissa media giornaliera è stata pari a $15.842, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2020, confermando la strategia del gruppo di puntare sulla parte fissa minimizzando la volatilità sulla componente spot.
I ricavi base time charter giornalieri medi totali (spot e time charter) sono stati di $12.853 contro i $ 16.391 del primo trimestre 2020.
A pesare sul giro d’affari la riduzione dei volumi di produzione al 40% per le raffinerie del Golfo del Messico, a causa delle basse temperature nel mese di febbraio, mentre i volumi raffinati sono saliti ritornando all’85% del potenziale.
Le esportazioni statunitensi sono state tuttavia duramente colpite dalle difficoltà attraversate dai Paesi dell’America Latina, dove il virus continua a proliferare e dove si risente della lentezza nella diffusione dei vaccini e dell’insorgenza di nuove varianti, con importante impatto negativo sulle importazioni di raffinati.
Riguardo alla gestione operativa, l’Ebitda ha registrato un decremento del 57% a $14,2 milioni, con un’incidenza sui ricavi scesa al 33% dal 46,1 dell’anno precedente, rispecchiando la debolezza dei mercati dei noli nei primi tre mesi del 2021.
L’Ebit cambia di segno da +$13,9 milioni del 1Q20 a -$2,2 milioni.
Il trimestre si è chiuso con una perdita di $9,8 milioni, rispetto ad un utile netto di $1,5 milioni del periodo gennaio-marzo 2020.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2021 ammonta a $562 milioni, sostanzialmente in linea rispetto a $561,5 milioni al 31 dicembre 2020. I saldi includono anche la passività derivante dall’applicazione dell’IFRS 16, pari a $98,5 milioni alla fine di marzo 2021 e a $96,4 milioni a fine anno 2020