Nei primi tre mesi del 2021, i volumi di vendita realizzati da Buzzi Unicem sono risultati superiori al livello raggiunto nel 2020. La gestione è stata positiva in Italia, grazie al rafforzamento della domanda interna ed al favorevole confronto con lo stesso periodo dell’esercizio precedente, caratterizzato dal blocco delle attività produttive a partire dalla seconda metà del mese di marzo.
In Russia e Stati Uniti d’America le consegne del trimestre hanno chiaramente superato il livello dell’anno precedente. Per contro, in Germania ed Europa Orientale, Polonia in particolare, anche a causa di un febbraio particolarmente rigido, le vendite di cemento sono diminuite rispetto allo stesso periodo dell’esercizio posto a confronto.
Nel dettaglio, le vendite di cemento e clinker del gruppo sono aumentate del 3% a 6,2 milioni di tonnellate, mentre quelle di calcestruzzo preconfezionato hanno segnato un+0,8% a 2,5 milioni di metri cubi.
In ricavi si sono attestati a 682,6 milioni, in lieve calo dello 0,8% rispetto ai 688,5 milioni del primo trimestre 2020 con un effetto cambi sfavorevole per 37,2 milioni. A parità di perimetro e di cambi, il fatturato sarebbe aumentato del 4,5%.
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2021 ammonta a 230,7 milioni, in riduzione di 10,9 milioni rispetto a fine dicembre 2020. Sul dato hanno inciso investimenti industriali per complessivi 46,2 milioni (83,1 milioni il corrispondente valore nel 2020).
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, il gruppo sottolinea come l’andamento operativo del periodo appena trascorso, sebbene agevolato dal confronto con i mesi del 2020 in cui la pandemia iniziava a manifestare i suoi effetti, è risultato più favorevole rispetto alle attese.
Buzzi Unicem ha confermato la guidance 2021 comunicata con l’approvazione del bilancio 2020, che prevede una diminuzione del margine operativo lordo ricorrente rispetto allo scorso esercizio.