Credem ha archiviato il primo trimestre 2021 con un margine di intermediazione pari a 335,7 milioni (+12,5% a/a).
Il margine finanziario è salito a 117,4 milioni (+4,9%), mentre quello da servizi è cresciuto a 218,3 milioni (+17,1%); le commissioni nette sono ammontate a 154,7 milioni (+7,4%). Il contributo dell’attività finanziaria ha raggiunto 40,7 milioni (+46,4%). Il risultato dell’attività assicurativa del ramo vita si è fissato a 17,1 milioni (+67,6%).
Dopo oneri operativi saliti a 194,6 milioni (+5,7%), il risultato lordo di gestione si è fissato a 141,1 milioni (+23,6%).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 62 milioni (+52,3%), dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti scese a 3,7 milioni (-77%) e accantonamenti per rischi ed oneri pari a 0,5 milioni (2,8 milioni nello stesso periodo 2020), oneri di integrazione per 6 milioni relativi alla fusione di CariCento e oneri di sistema per 14,8 milioni.
A livello patrimoniale, al 31 marzo 2021 i crediti verso la clientela salgono a 34,6 miliardi (+0,6% rispetto a fine 2020), mentre la raccolta da clientela cresce a 34,2 miliardi (+3,4% rispetto al 31 dicembre 2020).
I crediti deteriorati netti al 31 marzo 2021 sono pari a 402,2 milioni, mentre quelli lordi a 854,2 milioni.
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine marzo 2021 il CET1 si fissa al 15,6% (15,6% al 31 dicembre 2020).
Il modello di business del gruppo ha dimostrato di essere in grado di affrontare il difficile contesto esterno e di poter mantenere e diversificare i ricavi continuando a perseguire una politica di investimenti che consenta di creare valore nel tempo. La costante attenzione al profilo di rischio rimane una linea guida imprescindibile.
Contemporaneamente, l’attenzione e la spinta verso l’innovazione si concretizza in investimenti e progetti in corso in particolare nelle aree del wealth management, dei servizi ad aziende e famiglie, dell’omnicanalità e della digitalizzazione.
La solidità patrimoniale è autofinanziata da solidi risultati reddituali anche in un contesto difficile. La massimizzazione del potenziale dei business delle società del gruppo punta a confermare anche in prospettiva il profilo di redditività e di elevata solidità patrimoniale del gruppo.