Obbligazioni – Benchmark europei sottotono su preoccupazioni rallentamento Pepp

Seduta perlopiù debole per l’obbligazionario europeo, frenati dai timori per un rallentamento degli acquisti Pepp, mentre gli investitori restano intenti a monitorare i segnali provenienti da dati macro, banche centrali, risultati societari, con lo sguardo nel contempo sull’evoluzione della pandemia e delle immunizzazioni.

Listini continentali positivi con il Ftse Mib a +0,4%.

Dal Job Report odierno è emerso che ad aprile negli Usa sono stati creati 266 mila posti di lavoro nel settore non agricolo (Non Farm Payrolls), ben al di sotto del milione previsto dagli analisti e dei 770 mila della rilevazione precedente (rivista al ribasso da 916 mila).

Il tasso di disoccupazione è aumentato al 6,1% dal 6% di marzo, rispetto al 5,8% stimato.

Dati che hanno contribuito ad allentare i timori degli investitori di un’inflazione più elevata e di una riduzione del sostegno da parte della Fed.

Nel frattempo, in Europa, a spingere al rialzo i tassi dei benchmark, tra cui i Btp, le dichiarazioni di Martin Kazaks, membro della Bce, secondo il quale l’Eurotower potrebbe decidere a giugno di rallentare il ritmo degli acquisti di bond legati all’emergenza (Pepp) se i costi di finanziamento resteranno bassi.

Il rendimento del decennale italiano aumenta allo 0,97% (+4 bp) con uno spread a 118 punti (+4 bp).

Oltreoceano il tasso del T-Bond si fissa all’1,55% (-2 bp) mentre il cambio euro/dollaro risale verso quota 1,216.