Nel primo trimestre del 2021 Panariagroup ha consuntivato ricavi consolidati pari a 95,8 milioni, aumentati del 3,7% rispetto al primo trimestre 2020, un andamento che ha consentito di riportare il volume d’affari ai livelli del primo trimestre 2019.
A livello di area geografica, le vendite nei mercati europei sono salite del 5%, rappresentando il 39% dei ricavi totali. Il fatturato sul mercato statunitense, che rappresenta il 32% del totale, è aumentato del 2,9% valutando la performance in dollari. Applicando invece la conversione in euro, si registra un calo del 5,9% per l’effetto sfavorevole del cambio euro/dollaro.
Nel mercato italiano, che incide per il 20% dei ricavi, il Gruppo ha realizzato vendite in crescita del 21,6%, mentre negli altri mercati (Asia, Canada, Sudamerica, Oceania ed Africa) che pesano per il 9% del totale, i valori sono in linea con il primo trimestre 2020.
L’Ebitda sale del 58% a 10,9 milioni con una marginalità all’11%, grazie al contenimento dei costi operativi. La società segnala che nei prossimi mesi la marginalità operativa è destinata a subire gli effetti del progressivo e generalizzato incremento dei costi di approvvigionamento delle materie prime, dell’energia, dei trasporti e dei servizi, con
un probabile aumento sensibile dei costi di produzione e distribuzione. Il Gruppo sta valutando un eventuale adeguamento dei listini di vendita per assorbirne, almeno parzialmente, gli effetti economici, ma esiste il concreto rischio di una perdita di competitività sul mercato, con possibile riduzione del volume d’affari.
L’Ebit diventa positivo per 2,2 milioni, a fronte di un deficit di 1,6 milioni nel 2020.
L’utile netto consolidato ammonta a 1,4 milioni e si confronta con una perdita di 1,7 milioni.
L’indebitamento finanziario netto sale a 198,2 milioni rispetto a 190,2 milioni a fine anno 2020.