Mercati – Dubbi su inflazione frenano il Nasdaq, Milano chiude a +0,8% con le banche

Seduta contrastata per le principali borse europee, mentre a New York le vendite investono i tecnologici. A Piazza Affari il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,8% in area 24.802 punti, positivo come l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%). Poco mossi invece il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Dax di Francoforte (flat) e il Cac 40 di Parigi (flat).

Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,8%, lo S&P500 è sostanzialmente invariato e il Nasdaq arretra dell’1,5%.

Il recente rally delle materie prime, con il rame sui massimi storici, alimenta nuovamente i timori per un’accelerazione dell’inflazione che possa indurre la Fed a rivedere la propria politica monetaria. Il tutto, dopo che i dati di venerdì sul mercato del lavoro statunitense, molto inferiori alle attese, avevano momentaneamente allontanato le ipotesi di tapering.

In tal senso, l’attenzione si sposterà mercoledì sui dati americani relativi ai prezzi al consumo, per i quali si stima un’ulteriore crescita ad aprile. In settimana, focus anche sugli interventi di alcuni esponenti della Fed, da cui gli investitori cercano indicazioni sul percorso di crescita e sulla politica monetaria nei prossimi mesi.

Sul Forex l’euro/dollaro è stabile a 1,2166 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si attesta a 108,7.

Tra le materie prime rallentano le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,4%) a 68,0 dollari e il Wti (-0,5%) a 64,6 dollari, sostenute in precedenza dalla notizia di un attacco informatico che ha arrestato l’operatività di Colonial Pipeline.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si contrae a 114 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,93%, dopo che venerdì sera Moody’s ha confermato il rating sull’Italia a Baa3.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate gli acquisti premiano soprattutto le banche in scia alle trimestrali e alle ipotesi di consolidamento del settore. Bene in particolare Unicredit (+5,4%), Bper (+3,9%) e Banco Bpm (+2,8%). In calo invece Stm (-2,6%) in linea con la debolezza dei tecnologici e Amplifon (-1,65%).