Oil & Gas – Greggio in rialzo dopo il cyber attacco agli oleodotti di Colonial Pipeline

In rialzo il prezzo del petrolio dopo il cyber attacco informatico ai danni degli oleodotti dell’operatore americano Colonial Pipeline, evento che ha sollevato forti timori riguardo lo stop alla fornitura e l’aumento dei prezzi per la distribuzione.

Il Brent è in aumento dello 0,7% a 68,78 dollari, mentre il WTI sale dello 0,6% a quota 65,30 dollari.

Colonial Pipeline ha comunicato che i suoi principali oleodotti sono rimasti inattivi dopo l’attacco di venerdì, ma ha anche rassicurato sul fatto che alcune linee minori tra terminal e punti di distribuzione sono tornate operative, sebbene la tempistica per il riavvio della pipeline principale non è ancora chiara.

La Società è stata infatti costretta ad interrompere l’operatività delle sue 5.500 miglia di condutture. Colonial Pipeline gestisce infrastrutture chiave tra la costa del Golfo degli Stati Uniti e l’area del porto di New York, e il loro stop per un periodo prolungato rischia di far schizzare i prezzi della benzina sulla costa Est del Paese.

Secondo quanto riporta il New York Times, diversi aeroporti della zona est del Paese dipendono dal gasdotto per il carburante degli aerei. Questi potrebbero avere difficoltà nel corso della settimana, in quanto gli aeroporti generalmente immagazzinano abbastanza carburante per tre-cinque giorni di operatività.

La Casa Bianca sta lavorando a stretto contatto con Colonial Pipeline per aiutare l’azienda a sistemare la situazione. Il segretario al Commercio Gina Raimondo ha affermato che ripristinare gli oleodotti è una priorità per l’amministrazione Biden e che Washington sta lavorando per prevenire interruzioni più gravi alle forniture.