RCS – Migliora la performance operativa nel 1Q 2021

Nel primo trimestre 2021 i ricavi netti del gruppo RCS si sono fissati a 174,4 milioni (+1,8% a/a).

Una dinamica che sconta ancora gli effetti dell’emergenza sanitaria, in particolare per il calo delle diffusioni dei quotidiani sportivi, e per l’andamento del mercato pubblicitario sia in Italia che in Spagna. Per effetto del cambio di perimetro, i ricavi del trimestre comprendono 12,5 milioni per il consolidamento integrale dei valori del gruppo m-dis Distribuzione Media.

I ricavi pubblicitari sono scesi a 57,5 milioni (-8,6%), con una flessione ancora originata dagli effetti sul mercato pubblicitario determinati dall’emergenza sanitaria. A partire dal 1° gennaio 2021 è divenuta efficace l’operazione di conferimento da parte di RCS e di Cairo Pubblicità dei rispettivi rami d’azienda relativi alle attività di raccolta pubblicitaria in CAIRORCS Media, società partecipata in misura paritetica. Il deconsolidamento del ramo di azienda ha determinato quindi la riduzione dei soli ricavi relativi alla vendita di spazi pubblicitari di editori terzi (2,5 milioni).

I ricavi editoriali sono rimasti pressoché invariati a 88,9 milioni (88,4 milioni nel primo trimestre 2020), e includono i ricavi diffusionali per 7,8 milioni riferibili alla distribuzione di prodotti di editori terzi, a seguito del consolidamento integrale del gruppo m-dis Distribuzione Media.

I ricavi diversi sono risultati pari a 28 milioni (+40%), principalmente per effetto del consolidamento dei ricavi (4,7 milioni) del gruppo m-dis Distribuzione Media e dei ricavi generati da alcuni eventi sportivi che nel 2020 erano stati rinviati per effetto dell’emergenza sanitaria.

L’Ebitda è salito a 9,5 milioni (0,3 milioni a fine marzo 2020), grazie al calo dei costi operativi (in particolare quello del lavoro). La voce comprende oneri non ricorrenti per 0,3 milioni (in netto calo rispetto ai 4,7 milioni nel periodo di confronto).

L’Ebit ha ridotto il deficit a 2,6 milioni (-11,8 milioni nel periodo di confronto), nonostante l’aumento degli ammortamenti da 6,9 milioni a 12,1 milioni.

Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 3,2 milioni (rosso di 6,1 milioni nel primo trimestre del 2020).

Dal lato patrimoniale, a fine marzo 2021 l’indebitamento finanziario netto si attesta a 48,9 milioni (59,6 milioni a fine anno 2020). Includendo anche gli effetti dell’IFRS16, l’indebitamento finanziario netto ammonta a 198,9 milioni (214,5 milioni a fine anno 2020).

Il gruppo ritiene di disporre di leve gestionali adeguate per contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria anche nel 2021 e confermare quindi le proprie prospettive di medio-lungo periodo.

In considerazione delle azioni già messe in atto e di quelle previste, in assenza di un inasprimento delle misure per il contenimento del contagio e un prolungamento della loro durata, il gruppo ritiene che sia possibile porsi l’obiettivo di conseguire nel 2021 margini (Ebitda) in crescita rispetto a quelli realizzati nel 2020 ed una conseguente ulteriore significativa riduzione dell’indebitamento finanziario.

L’evoluzione dell’emergenza sanitaria e della situazione generale dell’economia e dei settori di riferimento potrebbe tuttavia condizionare il pieno raggiungimento di questi obiettivi.