Carige – Perdita netta di 39,7 mln nel 1Q 2021

Carige ha archiviato il primo trimestre 2021 con un margine di intermediazione pari a 97,6 milioni.

Si segnala che essendo il mese di gennaio 2020 ricompreso nel bilancio della gestione commissariale, non è possibile confrontare i dati economici del primo trimestre 2021 con quelli del primo trimestre 2020.

Il margine di interesse è ammontato 35,4 milioni, mentre le commissioni nette si sono fissate a 186,7 milioni. Il contributo della gestione finanziaria corrente è stato pari a 11,8 milioni, di cui 10,4 milioni di dividendi quasi interamente riferiti alla partecipazione in Banca d’Italia (oggi al 3,14%).

Dopo oneri operativi per 95,7 milioni, il risultato lordo di gestione si è attestato a 1,8 milioni.

A seguito di rettifiche di valore nette su crediti verso banche e clientela per 25,2 milioni (che includono svalutazioni forfettarie incrementali per 8 milioni, principalmente per l’incorporazione della nuova definizione di default e delle misure di forbearance (moratorie)
concesse per sostenere l’economia; il costo del rischio di credito dei tre mesi risulta pari a
69 pb annualizzato), il margine operativo netto è risultato negativo per 23,2 milioni.

Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 39,7 milioni, dopo imposte negative per 4,2 milioni come conseguenza del fatto che la banca, in continuità con i trimestri precedenti, ha deciso di non iscrivere a bilancio le DTA basate sulla redditività futura; l’impatto negativo di tale politica sul risultato dei tre mesi è stato pari a circa 11 milioni, per un totale DTA fuori bilancio pari a 502 milioni. Il complesso delle DTA iscritte a bilancio al 31 marzo 2021 risulta pari a 821,0 milioni.

Dal lato patrimoniale, al 31 marzo 2021 i crediti verso la clientela ammontano a 12,5 miliardi (+1% rispetto a fine 2020), mentre la raccolta da clientela si attesta a 12,9 miliardi (+0,6% rispetto al 31 dicembre 2020).

I crediti deteriorati lordi sono pari a 612,9 milioni (-3% rispetto a fine 2020), mentre i crediti deteriorati netti ammontano a 309,2 miliardi (+2,6% rispetto al 31 dicembre 2020, con un coverage ratio al 49,6%).

Nel dettaglio, le sofferenze lorde si attestano a 240,5 milioni (79,9 milioni nette; coverage ratio al 66,8%) e le inadempienze probabili a 327,9 milioni (192,8 milioni nette, coverage ratio al 41,2%).

Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 marzo 2021 il CET1 ratio phased-in si fissa all’11,5% (12,8% a fine 2020).

Le linee strategiche e industriali alla base del piano industriale 2019-2023 approvato dai
commissari straordinari il 26 luglio 2019 risultano confermate e hanno costituito la base
dell’aggiornamento delle previsioni rielaborate per includere gli impatti dello scenario
pandemico, approvate dal cda lo scorso 23 febbraio.

Le ripercussioni economiche della pandemia hanno portato a stimare un differimento
temporale dei target originari con il prevedibile ritorno ad un risultato netto positivo a partire dal 2023; per il periodo di riferimento gli scostamenti negativi più significativi rispetto alle previsioni riguardano le voci di ricavo e la contabilizzazione di oneri non ricorrenti.