Mercati Usa – Cedono sulla salita dei prezzi al consumo

Giornata negativa, la terza consecutiva ieri a Wall Street, con gli indici che calano in apertura e non riescono a recuperare chiudendo praticamente molto vicini ai minimi intraday.

Bilancio molto pesante per il Russell 2000 (-3,3%) ed il Nasdaq (-2,7%) con il primo che entra in fase di correzione (-10% rispetto ai massimi storici) ed il secondo che invece ci si avvicina e tiene a fatica la soglia dei 13.000 punti.

Forte calo anche sia per lo S&P500 (-2,2%) che per il Dow Jones (-2%) mentre vola il VIX, in salita di quasi venti punti percentuali a quota 27,6 dopo un massimo intraday fino a 28,4.

L’inflazione incomincia veramente a fare paura dopo che nel mese di aprile ha registrato il più elevato incremento dal 1981 e stende tutta la batteria di titoli tecnologici, molto sensibili ai tassi di interesse.

Tesla arretra di oltre il quattro per cento scendendo sotto la soglia dei 600 dollari, Amazon e Google cedono del tre, Apple ed Amazon il due e mezzo.

Impennata dei rendimenti con il Tbond che guadagna sette punti base e chiude al 1,69%, sui massimi da inizio anno.

Giornata negativa per quasi tutte le materie prime che perdono smalto, ma senza tuttavia crollare.

La più in difficoltà è l’argento che cede il due per cento mentre oro e rame perdono un punto percentuale. In calo frumento e mais di quasi il due per cento, ma la soia sale invece della stessa entità.

Infine, il petrolio si inerpica fino a 66 dollari al barile e chiude a $65,5 in rialzo dello 0,8%.

La tensione sui mercati mette le ali al dollaro che risale fino a 1,206 nei confronti della moneta unica.