Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (gruppo Intesa Sanpaolo), a fine marzo 2021, ha raggiunto masse amministrate per 264,1 miliardi, in aumento di 6,9 miliardi (+3%) rispetto al 31 dicembre 2020 e di oltre 41 miliardi (+18%) rispetto al 31 marzo 2020, raggiungendo il livello più elevato registrato nella storia del gruppo.
L’analisi per aggregati evidenzia come la componente di risparmio gestito sia risultata pari a 180,3 miliardi (174,6 miliardi a fine 2020, +3%), pari a oltre 68% delle masse amministrate.
Nei primi tre mesi del 2021 l’attività commerciale ha registrato una raccolta netta di 1,7 miliardi.
L’analisi delle sue componenti mostra come la raccolta netta di risparmio gestito, pari a 2,7
miliardi, sia risultata in forte aumento (+3,4 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (-0,6 miliardi) anche grazie all’attività dei private banker che hanno orientato i flussi di risparmio della clientela verso prodotti a più elevato contenuto consulenziale.
La componente di risparmio amministrato è infatti risultata negativa per 1 miliardo, in flessione di 4,3 miliardi rispetto al primo trimestre 2020.
Al 31 marzo 2021 la struttura distributiva del gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si avvaleva di 5.743 private banker, con un portafoglio medio pro-capite pari a circa 46 milioni.
L’analisi dei principali aggregati del conto economico evidenzia che nel primo trimestre 2021 le commissioni nette sono risultate pari a 466 milioni (+9% rispetto ai 427 milioni registrato nell’analogo trimestre del 2020).
Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante (oltre 93%) del margine commissionale, sono risultate pari a 434 milioni (+9%), sostanzialmente in linea con l’incremento percentuale delle masse medie di risparmio gestito. Anche nel primo trimestre del 2021 il contributo riveniente da commissioni di performance è stato del tutto immateriale (1 milione).
Il margine di interesse, pari a 40 milioni, ha evidenziato una flessione di 8 milioni rispetto al primo trimestre dello scorso anno sia per effetto della minore redditività degli impieghi derivante del calo dei rendimenti di mercato sia per l’aumento del costo medio della raccolta da clientela.
I costi operativi netti, pari a 144 milioni, hanno evidenziato un incremento di 3 milioni (+2%) rispetto allo stesso periodo del 2020. L’analisi di dettaglio evidenzia che le spese per il personale (81 milioni) sono aumentate di 3 milioni principalmente per accantonamenti correlati a sistemi incentivanti. A fronte di ciò, le altre spese amministrative (€ 48 milioni) hanno registrato una flessione di 1 milione primariamente per minori spese immobiliari e oneri indiretti del personale.
Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono risultate pari a 15 milioni (14 milioni nel primo trimestre 2020).
Il Cost/Income ratio è sceso al 27%, in miglioramento di due punti percentuali rispetto al già eccellente 29% registrato nell’analogo periodo dello scorso esercizio.
Il risultato della gestione operativa si è attestato a 382 milioni (+12%), mostrando un solido miglioramento rispetto al primo trimestre 2020.
L’utile netto consolidato è risultato pari a 405 milioni (+82%), evidenziando una forte crescita (+183 milioni) rispetto ai primi tre mesi del 2020. Tale incremento include, per 165 milioni, la plusvalenza netta realizzata con la cessione del Ramo Banca depositaria e Fund Administration di Fideuram Bank (Luxembourg). Al netto di tale componente non ricorrente l’utile netto si sarebbe attestato a 240 milioni (+8% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.
I coefficienti patrimoniali consolidati di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si
posizionano molto al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa. In particolare, al 31 marzo 2021 il Common Equity Tier1 ratio consolidato è risultato pari a 23,2 per cento.
Tommaso Corcos, Ad di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, ha commentato: “I risultati del primo trimestre di quest’anno evidenziano dati in crescita per tutti i principali indicatori di bilancio e una confermata solidità patrimoniale, dimostrando che la forza delle nostre reti e l’impegno delle nostre persone continuano a garantire anche in situazioni di difficoltà risultati di assoluta eccellenza.
Nell’ultimo anno la divisione è stata oggetto di una importante riorganizzazione, finalizzata a sostenere e sviluppare iniziative di business e operazioni che hanno portato ad una significativa crescita del suo perimetro e del suo valore. I risultati del primo trimestre del 2021 confermano che abbiamo intrapreso la strada giusta.
Il potenziamento della presenza internazionale e la piena integrazione di Ubi Top Private e IwBank sono elementi di ulteriore slancio.
Con l’attuale assetto organizzativo, l’innesto di nuove professionalità e competenze arricchirà ancor più il nostro modello di servizio”.