Il primo trimestre 2021 ha continuato a scontare una situazione di mercato estremamente penalizzante, soprattutto se confrontata con il pari periodo dello scorso anno.
Seppure con una performance migliore di quella registrata dal mercato e rilevata da Confcommercio, anche i ricavi totali di Marr hanno sofferto le incertezze legate alla pandemia, chiudendo il trimestre a 188,6 milioni rispetto ai 261,7 dell’anno precedente (-28% rispetto ad un mercato che, secondo la già citata fonte, ha registrato il -43%).
Mentre in gennaio e febbraio la flessione dei ricavi totali è stata pari rispettivamente a –56 ed a –37 milioni, nel mese di marzo il recupero verso l’analogo mese dell’anno precedente è stato di 20 milioni (+42%).
Quest’ultimo valore, peraltro, è confermato nel mese di aprile che, con ricavi totali di poco superiori a quelli del mese immediatamente precedente, ha conseguito un incremento di ben 48 milioni (di cui circa 4 milioni relativi alle recenti acquisizioni) rispetto all’aprile dello scorso anno (circa 76 milioni nel 2021 rispetto ai 28 milioni nell’aprile 2020).
Di pari passo si è mossa la redditività. A fine trimestre l’EBITDA è stato positivo per 108mila euro (3,6 milioni l’anno precedente) e frutto di una forte flessione (circa –8 milioni) nei primi due mesi rispetto al pari bimestre 2020 con un corposo recupero a marzo (+4,5 milioni).
L’EBIT è stato pari a -7,1 milioni rispetto a -4,2 milioni del primo trimestre 2020.
Il periodo in esame si è chiuso con una perdita netta di 6,4 milioni e si confronta con i -4 milioni dell’anno precedente.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 235,8 milioni (192,3 milioni a fine 2020).
Marr riporta che “Le previsioni per i prossimi mesi sono ancora difficili, in quanto legate a fenomeni esterni al controllo della Società, ma quanto conseguito nelle ultime 6-8 settimane è di forte supporto a posizioni di realistico ottimismo”.
“Per il 2021 è quindi lecito attendersi, stante le attuali e previste evoluzioni del Mercato, un netto miglioramento rispetto ai risultati 2020 con un sempre più concreto avvicinamento ai valori di riferimento, e quindi quelli conseguiti nel 2019, che risultano oggi ancor più realisticamente alla portata entro il 2023”.