Il gruppo Monrif ha chiuso il primo trimestre 2021 con ricavi pari a 33,4 milioni (-8,7% a/a), scontando gli impatti dell’emergenza sanitaria sul settore pubblicitario e dei servizi alberghieri.
In particolare, i ricavi editoriali sono scesi a 20 milioni (-7,3%), i ricavi di prodotti collaterali sono rimasti stabili a 0,3 milioni, mentre quelli pubblicitari totali sono diminuiti a 9,6 milioni (-4%). I ricavi per servizi alberghieri si sono ridotti a 0,2 milioni (-93,1%), i ricavi della stampa conto terzi sono saliti a 1,3 milioni (+35,4%), mentre gli altri ricavi sono cresciuti a 2,1 milioni (+50%).
L’Ebitda è salito a 1,3 milioni (+85,7%), beneficiando della significativa riduzione dei costi operativi (più che proporzionale rispetto alla riduzione del fatturato).
L’Ebit ha ridotto il deficit a 1,2 milioni (-1,9 milioni nel primo trimestre 2020), dopo avere contabilizzato ammortamenti in calo a 2,3 milioni (2,5 milioni nel periodo di confronto).
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 2,1 milioni (-2,2 milioni nei primi tre mesi del 2020), scontando oneri finanziari netti in crescita a 0,7 milioni (da 0,6 milioni).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2020 l’indebitamento finanziario netto ammonta a 95,3 milioni (94,9 milioni a fine anno 2020). L’indebitamento finanziario netto, prima della applicazione del principio contabile IFRS16, è pari a 51,7 milioni (51,1 milioni al 31 dicembre 2020).
Il gruppo monitora attentamente l’attuale contesto generato dall’emergenza sanitaria, attuando tutte le misure per fronteggiare possibili situazioni di tensione finanziaria a tutela della redditività aziendale.
Il gruppo Monrif ha predisposto il nuovo piano 2021-2025 che si fonda su due elementi fondamentali: il risparmio strutturale del costo del lavoro, attraverso l’accesso alle prestazioni di vecchiaia anticipata per giornalisti e lavoratori poligrafici, e lo sviluppo del digitale.
Considerando le azioni già messe in atto e di quelle previste, il gruppo reputa raggiungibili gli obiettivi previsti per il 2021 nel nuovo piano, in assenza di nuove misure e regole per contenere il diffondersi della pandemia, che potrebbero pregiudicare ancora una volta il raggiungimento degli obiettivi economico finanziari prefissati.