A seguito dell’approvazione del progetto di fusione per incorporazione di Cassa di
Risparmio di Cento in Credem, essendo pervenuto il parere di congruità rilasciato dall’esperto contabile nominato dal tribunale, è stata avviata suddetta fusione.
Le principali linee guida strategiche dell’accordo
L’operazione consentirà ad entrambe le realtà di beneficiare di importanti sinergie, grazie al
forte radicamento territoriale della Cassa di Risparmio di Cento e all’ampia e competitiva
gamma di servizi specialistici offerti dal gruppo Credem.
Il gruppo bancario ferrarese è, infatti, una primaria realtà bancaria, controllata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, che a fine 2020 serviva oltre 71 mila clienti attraverso 408 persone ed una rete di 42 filiali e 5 centri Private e Wealth Management, prevalentemente distribuite tra le provincie di Ferrara, Modena, Bologna e Ravenna, con una raccolta complessiva da clientela per 4,1 miliardi e impieghi alla clientela per 3 miliardi.
Il bilancio 2020 si è chiuso, nonostante gli effetti della pandemia, con un utile netto di 4,1
milioni e un significativo miglioramento dei coefficienti patrimoniali, testimoniati dalla crescita del CET1 ratio al 15,04 per cento.
Confermata la qualità degli attivi creditizi, con un’incidenza dei crediti deteriorati lordi al
7,3% degli impieghi lordi complessivi e un livello di copertura degli stessi pari al 53,6%
(59% includendo gli stralci).
Grazie all’integrazione delle due realtà:
- il gruppo Credem potrà accelerare il proprio sviluppo su un territorio limitatamente presidiato, grazie alle significative quote di mercato della Cassa di Risparmio di Cento nella provincia di Ferrara, e alla sua presenza nelle province di Bologna, Modena e Ravenna;
- la Cassa di Risparmio di Cento beneficerà dell’ampia e competitiva gamma di servizi specialistici proposti dal gruppo, a supporto della crescita del territorio, migliorando ulteriormente la soddisfazione della propria clientela, sia imprese che famiglie;
- gli azionisti di entrambi gli istituti di credito potranno ottenere maggiori ritorni dal proprio investimento grazie alle sinergie che si verranno a creare, sia in termini di maggiori ricavi, connessi alla più ampia offerta di servizi per la clientela, sia di minori costi, favoriti dall’adozione di un’unica piattaforma informatica di proprietà di Credem;
- i dipendenti potranno beneficiare delle opportunità offerte da un gruppo bancario diversificato, di dimensioni nazionali e fortemente orientato a favorire la crescita delle proprie persone.
La struttura dell’operazione
La fusione per incorporazione della Cassa di Risparmio di Cento in Credem è prevista avvenire con un concambio azionario pari a 0,64 azioni Credem per ogni azione della Cassa di Risparmio di Cento.
Tale concambio consentirà agli azionisti della Cassa di Risparmio di Cento di poter disporre di un titolo azionario quotato sull’MTA di Borsa Italiana, riconoscendo un premio del 50% rispetto alla media dei due titoli nei quattro mesi precedenti alla comunicazione ufficiale
dell’operazione (23 ottobre 2020).
Ai valori attuali di Borsa, l’azionista della Cassa di Risparmio di Cento si vedrà riconosciuto un ulteriore beneficio di oltre il 16%, per un incremento complessivo, rispetto alle quotazioni precedenti all’annuncio dell’operazione, di oltre il 95 per cento.
Le azioni di nuova emissione avranno le stesse caratteristiche delle azioni Credem ordinarie
attualmente in circolazione e permetteranno agli attuali azionisti della Cassa di Risparmio di Cento di detenere il 2,62% di Credem.
La fusione verrà sottoposta all’approvazione delle assemblee, che verranno convocate in seduta straordinaria.
L’assemblea di Credem verrà altresì chiamata a deliberare la modifica dello statuto sociale come conseguenza dell’aumento di capitale connesso all’operazione.
I benefici per gli stakeholder della Cassa di Risparmio di Cento
L’operazione avrà riflessi importanti e positivi per tutti gli stakeholder della Cassa di Risparmio di Cento.
I clienti ed il territorio potranno beneficiare del supporto di un gruppo bancario che, negli
ultimi 10 anni, ha sostanzialmente raddoppiato le proprie quote di mercato incrementando
gli impieghi alla clientela, senza operazioni straordinarie, di oltre il 46%, a dimostrazione
della volontà di supportare lo sviluppo economico e i bisogni della propria clientela corporate e privati.
Analogamente la raccolta diretta da clientela, nello stesso periodo, si è incrementata
del 97%, supportata della qualità dei prodotti e dei servizi offerti.
L’obiettivo principale dell’operazione non è quello di generare efficienza attraverso la fusione delle reti commerciali, ma di investire sulla crescita.