L’Ad di Mediocredito Centrale (Mcc), Bernardo Mattarella, ha aperto alla possibilità di partecipare ad un eventuale processo di acquisizione di Mps, sottolineando come la rete di filiali del Sud Italia potrebbe essere complementare a quelle del suo istituto.
In un’intervista rilasciata a La Repubblica, il manager ha riportato: “Noi abbiamo il mandato di concentrarci sul sistema creditizio e finanziario del Mezzogiorno e, qualora ci fosse bisogno, non potremmo non fare la nostra parte nell’ambito di un progetto industrialmente sostenibile con logiche, criteri e condizioni di mercato”.
Nei giorni scorsi proprio La Repubblica aveva riportato l’indiscrezione secondo cui il MEF, primo azionista di Mps con il 64,2% del capitale, potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi alternativa del cosiddetto “spezzatino” per privatizzare la banca senese, dal cui capitale deve uscire entro fine 2021 secondo gli attuali accordi con le autorità europee.
L’istituto senese è da diverso tempo oggetto di rumor per una possibile aggregazione con UniCredit ma quest’ultima, secondo quanto riporta il quotidiano, in base alle prime interlocuzioni accorse con il neo Ad Andrea Orcel, sarebbe potenzialmente interessata ad acquisire gli asset della banca senese in Toscana e nel Nord Est, dove è concentrata una buona parte dei 146 miliardi di attivi.
Al contrario, UniCredit non sarebbe interessata alle filiali del Sud, su cui potrebbe intervenire Mediocredito Centrale, rilevando quelle che si sovrappongono alla rete di UniCredit.
“La presenza di Mediocredito Centrale si concentra molto in Puglia, Abruzzo, Basilicata. Mentre in Calabria, Sicilia e parte della Campania le due reti non hanno sovrapposizioni e potrebbero essere compatibili”, ha spiegato Mattarella, in quella che potrebbe rappresentare un’apertura nel rilevare centinaia di sportelli di Mps nelle tre regioni.
Intorno alle 12:55 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,3% a 1,19 euro, mentre l’indice di settore guadagna lo 0,4 per cento.