Mercati – Europa cauta, Milano chiude a +0,1%

Finale incerto per le borse del Vecchio Continente, mentre proseguono contrastati gli indici di Wall Street.

A Piazza Affari, il Ftse Mib termina poco mosso (+0,1%) a 24.880 punti, mediamente in linea con il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (flat) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%). Oltreoceano, lievi ribassi per Dow Jones (-0,2%) e S&P 500 (-0,1%), mentre avanza il Nasdaq a (+0,5%).

Il sentiment degli operatori resta diviso tra l’ottimismo per la ripresa dell’economia, i timori legati alle pressioni inflazionistiche e le preoccupazioni per la nuova ondata di contagi in alcune regioni asiatiche.

Domani l’attenzione si sposterà sulle minute della Fed, che potrebbero fornire indicazioni sulle eventuali tempistiche di un tapering da parte della banca centrale statunitense. Ieri, il vicepresidente Richard Clarida ha dichiarato che non ci sono le condizioni per giustificare un allentamento degli stimoli, concetto ribadito anche dal presidente della Fed di Dallas Robert Kaplan, secondo cui non bisogna aspettarsi un rialzo dei tassi fino al prossimo anno.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, la seconda stima sul Pil dell’Eurozona del primo trimestre 2021 ha evidenziato un calo dello 0,6% su base trimestrale, confermando la stima preliminare. Su base annua, la seconda lettura delinea una contrazione dell’1,8%, in linea con le attese.

La bilancia commerciale italiana ha mostrato una crescita di importazioni (+6%) ed esportazioni (+3,2%), con un surplus di 5,19 miliardi.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,221 mentre il cambio fra biglietto verde e yen scende in area 109,0.

Tra le materie prime arretrano leggermente le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,3%) a 69,2 dollari e il Wti (-0,5%) a 65,9 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce lievemente a 120 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,1%.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano soprattutto Amplifon (+2,7%), Moncler (+1,5%) e Ferrari (+1,5%), mentre perdono terreno Telecom Italia (-1,1%) alla viglia del Cda sui conti e Prysmian (-1,2%).