The Italian Sea Group – Pronta alla quotazione sull’MTA

The Italian Sea Group ha annunciato l’intenzione di procedere ad una offerta e alla quotazione delle proprie azioni ordinarie sul Mercato Telematico Azionari. Intenzione che segue la presentazione a Borsa Italiana il 26 febbraio scorso della domanda di ammissione a quotazione delle proprie azioni ordinarie al MTA e, ove ne ricorrano i presupposti, sul segmento STAR.

Contestualmente, la società aveva anche presentato formale richiesta a Consob di autorizzazione alla pubblicazione del Prospetto Informativo.

L’offerta consisterà nel collocamento in parte di azioni di nuova emissione e in parte di azioni messe in vendita da GC Holding (azionista di maggioranza, nonché società controllata da Giovanni Costantino, Amministratore Delegato di The Italian Sea Group), riservata ad investitori istituzionali.

Nel corso dell’offerta, la Società offrirà azioni di nuova emissione rinvenienti da un
aumento di capitale con un obiettivo di raccolta lordo di circa 50 milioni.

In relazione all’offerta, GC Holding fornirà un’opzione di over-allotment a copertura di potenziali sovrallocazioni che sarà ulteriormente supportata da un’opzione greenshoe fornita da GC Holding. The Italian Sea Group e la stessa GC Holding assumeranno impegni di lock-up secondo la prassi di mercato per specifici periodi di tempo successivi all’offerta.

Nell’ambito dell’offerta, due investitori istituzionali e qualificati, Alychlo NV, società di investimento della famiglia dell’imprenditore Marc Coucke e Giorgio Armani, si sono impegnati a sottoscrivere e/o acquistare, al prezzo di offerta, azioni per un numero complessivo pari a circa il 15% delle azioni in circolazione post offerta.

The Italian Sea Group prevede di utilizzare i proventi per l’attuazione dei propri obiettivi strategici e per il consolidamento della propria posizione di mercato nel settore della nautica di lusso di grandi dimensioni (concentrandosi sulla costruzione di yacht fino a 100 metri di lunghezza), per il miglioramento della percezione dei propri marchi e per aumentare la capacità produttiva anche attraverso l’acquisto di cantieri navali europei tra Italia, Turchia e Grecia.