Borgosesia – Il cda convoca l’assemblea per conversione azioni di risparmio

Il cda di Borgosesia ha deliberato di far propria la proposta avanzata dai titolari di complessive 123.000 azioni di risparmio della società, pari al 14,26% del capitale di categoria, circa la conversione obbligatoria delle stesse in azioni ordinarie, sulla base di un rapporto pari a 3 azioni ordinarie per ciascuna azione di risparmio.

Il cda ha quindi deliberato di sottoporre la proposta di conversione all’assemblea straordinaria degli azionisti e all’assemblea speciale degli azionisti di risparmio convocate per il giorno 25 giugno 2021 in prima convocazione, per il giorno 28 giugno in seconda convocazione ed occorrendo per il giorno 29 giugno in terza.

La conversione è finalizzata a razionalizzare e semplificare la struttura del capitale di Borgosesia, riducendo gli adempimenti societari e i costi connessi all’esistenza di differenti categorie di azioni.

Inoltre, realizzando la concentrazione delle azioni ordinarie e di risparmio in un’unica categoria quotata, la conversione potrà recare beneficio a tutti gli azionisti consentendo di semplificare la governance della società, di allinearne i diritti e di ampliare il flottante complessivo delle azioni ordinarie, creando così i presupposti per una maggiore liquidità di queste ultime.

I termini economici della conversione, muovendo dalla chiusura di ieri delle azioni ordinarie della società, implicano un premio sul prezzo delle azioni risparmio pari a:

  • 8,50% rispetto al prezzo ufficiale di Borsa al 18 maggio 2021 (1,67 euro);
  • 16,94% rispetto al prezzo medio ufficiale dell’ultimo mese;
  • 33,89% rispetto al prezzo medio ufficiale degli ultimi 3 mesi;
  • 47,16% rispetto al prezzo medio ufficiale degli ultimi 6 mesi.

Gli azionisti di risparmio che non dovessero concorrere all’approvazione della relativa delibera dell’assemblea speciale saranno legittimati ad esercitare il diritto di recesso. Il valore di liquidazione di ciascuna azione di risparmio è stato determinato in 1,2313 euro.

La conversione, laddove approvata tanto dall’assemblea straordinaria che dall’assemblea speciale degli azionisti di risparmio, diverrà efficace a condizione che l’importo da riconoscere a coloro che abbiano esercitato il diritto di recesso non ecceda l’ammontare di 200 mila euro al termine del periodo previsto per l’esercizio del diritto di recesso, salva la facoltà di rinuncia a tale condizione da parte della società.