Mps – Realizzi sul titolo (-2,8%), ancora indiscrezioni sulla privatizzazione

Prese di beneficio su Mps a Piazza Affari. Intorno alle 10:50 il titolo cede il 2,8% a 1,23 euro, dopo il +6,6% messo a segno ieri sulle attese di M&A. L’indice di settore cede lo 0,3 per cento.

Nel frattempo, proseguonoi rumor sulla privatizzazione. Il Tesoro, primo azionista di Mps con il 64,2% del capital, vorrebbe arrivare a impostare un’operazione M&A per la banca prima dei risultati degli stress test, attesi entro fine luglio.

L’indiscrezione viene riportata da Il Corriere della Sera, che torna anche sul possibile ricorso al cosiddetto “spezzatino” come strada alternativa per procedere alla privatizzazione di Mps, che in base agli accordi attuali con le autorità europee deve avvenire entro fine 2021.

Secondo il quotidiano, UniCredit potrebbe rilevare gli asset in Toscana, nel Centro Italia e nel Nord Est, mentre Mediocredito Centrale potrebbe acquisire alcune filiali del Sud (un’apertura in tal senso è arrivata anche dall’Ad Bernardo Mattarella in un’intervista dei giorni scorsi).

Bisogna anche capire di quanto sarebbe l’eventuale beneficio legato alla conversione delle Dta in credito di imposta di cui potrebbe godere l’eventuale acquirente. Ad oggi varrebbe 2 miliardi se un altro istituto arrivasse a prendere il controllo della banca senese entro dicembre per poi procedere alla fusione entro giugno 2022 (sulla base dell’attuale Legge di Bilancio).

Negli ultimi giorni si sono rincorse voci su una possibile estensione e proroga di questo incentivo con il Decreto Legge Sostegni Bis che dovrebbe essere approvato a breve.

Sullo sfondo restano i potenziali rischi legali da 10 miliardi in capo alla banca senese, incluso il petitum da 3,8 miliardi richiesto dalla Fondazione Mps (il cui presidente Carlo Rossi in una recente intervista ha aperto a un possibile accordo transattivo, pur specificando che al momento non ci sono tavoli aperti).