Mercati asiatici – Listini cauti all’indomani dei verbali della Fed

Listini asiatici cauti dopo la chiusura incerta di Wall Street e la pubblicazione dei verbali della Fed.

Verbali da cui è emerso che nell’ultima riunione della banca centrale americana i policy maker hanno concordato sull’attuale politica monetaria accomodante, sui rischi di una ripresa irregolare e sulle previsione che l’aumento dell’inflazione sia transitorio.

Tuttavia alcuni funzionari hanno evidenziato che nelle prossime riunioni si potrebbe  discutere di tapering, ovvero di ridurre le misure straordinarie di politica monetaria messe in atto e quindi il ritmo degli acquisti di asset, se l’economia statunitense continuerà a progredire rapidamente.

Nel frattempo, sul fronte macro, è emerso che ad aprile, l’export giapponese è cresciuto, oltre le attese, del 38% su base annua, dopo il +16,1% di marzo, registrando il maggior aumento da aprile 2010. In progresso anche le importazioni, salite del 12,8%, più del consensus e più del precedente +5,8%.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,218 mentre il dollaro/yen si fissa a 109,15. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent a 66,91 dollari al barile (+0,4%) e il Wti a 63,66 dollari al barile (+0,5%). Oro a 1.873,95 dollari l’oncia (-0,4%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai in flessione dello 0,2% e Shenzhen flat (+0,1%). Hong Kong in calo dello 0,8%.

In Giappone il Nikkei e il Topix segnano rispettivamente +0,3% e +0,2%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (invariato), S&P 500 (-0,3%) e Dow Jones (-0,5%).