Mattinata senza una direzione univoca per le principali borse europee all’indomani della diffusione dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, con il FTSE MIB di Milano che, intorno alle ore 12:00, si muove sulla parità (-0,0%). Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,2% e il Cac 40 di Parigi lo 0,4% mentre il FTSE100 di Londra cede lo 0,2% e l’Ibex 35 di Madrid lo 0,5%.
Dai verbali dell’ultimo incontro della Federal Reserve è emersa la possibilità dell’avvio delle discussioni sul tapering, alcuni funzionari sono aperti a un dibattito nelle prossime riunioni sulla riduzione degli stimoli, coerentemente con un progresso rapido dell’economia statunitense.
Preoccupazioni che spiegano anche il calo di forza del rally dell’azionario globale nelle ultime settimane, in scia proprio ai timori legati al crescere delle pressioni inflazionistiche, a cui si è aggiunta anche la recrudescenza del virus in alcuni Paesi.
Gli operatori sono alla ricerca di qualsiasi indizio riguardante le tempistiche di una riduzione degli stimoli monetari da parte delle banche centrali, sebbene diversi policymaker abbiano più volte ribadito l’intenzione di mantenere un orientamento accomodante per un periodo prolungato.
Nel frattempo l’agenda macro odierna ha visto la diffusione dei prezzi alla produzione di aprile in Germania che ha messo a segno un progresso dello 0,8% su base mensile, confermando il consensus dopo il +0,9% registrato a marzo. Il dato su base annua evidenzia un incremento del 5,2% (consensus +5,1%), dopo il +3,7% di marzo. Nel pomeriggio è prevista la diffusione negli Usa delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, previste in ulteriore discesa e attorno a quota 450 mila unità.
Sul forex, il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute con il cambio dollaro/yen in area 108,98, mentre l’euro/dollaro viaggia poco sotto quota 1,22.
Tra le materie prime le quotazioni del greggio annullano velocemente il timido rimbalzo dopo il tonfo di ieri, con il Brent (-2%) a 65,30 dollari al barile e il Wti (-1,9%) a 62,20 dollari al barile. Continua a pesare la prospettiva di un aumento dell’offerta iraniana.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 115 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,05%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Campari (+1,5%), Amplifon (+1,1%) e Nexi (+1%). In coda Bper (-1,5%) e Banco BPM (-2,9%).