Nel pomeriggio le principali borse del Vecchio Continente migliorano le contrattazioni dopo l’apertura in verde di Wall Street con il FTSE MIB di Milano che segna un rialzo dello 0,6%. Il Dax30 di Francoforte guadagna l’1,2%, il Cac 40 di Parigi lo 0,9%, il FTSE100 di Londra lo 0,5% mentre l’Ibex 35 di Madrid resta appena sotto la parità (-0,1%).
Oltreoceano, apertura positiva a Wall Street con il Dow Jones a +0,1%, lo S&P500 a +0,6% e il Nasdaq a +1,1%. In calo il VIX a 21,20 punti (-4,4%).
Il report riguardante le richieste di sussidi di disoccupazione USA nella settimana chiusa il 15 maggio sono risultate pari a 444 mila unità, inferiori alle 473 mila unità della settimana precedente. Gli analisti si attendevano richieste per 450 mila unità. Sempre sul fronte macro, l’indice di fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia è sceso a 31,5 punti dai 50,2 punti di aprile, ampiamente oltre il calo atteso dal consensus a 41,5 punti.
Indicazioni arrivate all’indomani dei verbali dell’ultimo incontro della Federal Reserve, da cui è emersa la possibilità dell’avvio delle discussioni sul tapering: alcuni funzionari si sono mostrati aperti a un dibattito nelle prossime riunioni sulla riduzione degli stimoli, coerentemente con un progresso rapido dell’economia statunitense.
Gli operatori sono alla ricerca di qualsiasi indizio riguardante le tempistiche di una riduzione degli stimoli monetari da parte delle banche centrali, sebbene diversi policymaker abbiano più volte ribadito l’intenzione di mantenere un orientamento accomodante per un periodo prolungato. Preoccupazioni che spiegano il calo di forza del rally azionario osservato nelle ultime settimane, inficiato anche dalla recrudescenza del virus in alcuni Paesi.
Sul forex, il biglietto verde cede terreno nei confronti delle altre valute con il cambio dollaro/yen in area 108,81 e l’euro/dollaro a 1,2211.
Tra le materie prime le quotazioni del greggio annullano velocemente il timido rimbalzo dopo il tonfo di ieri, con il Brent (-1,1%) a 65,95 dollari al barile e il Wti (-1%) a 62,74 dollari al barile, ancora appesantito dalla prospettiva di un aumento dell’offerta iraniana.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano scende all’1,02% con il relativo spread verso il Btp-Bund in area 113 punti base.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Amplifon (+2,1%), Campari (+2%) e Ferrari (+1,8%). In coda Banco BPM (-2,2%).