EnVent assegna la raccomandazione “neutral” a Pierrel e alza il target price a 0,323 euro (precedente 0,246 euro), prezzo che incorpora un upside potenziale del 15% rispetto alla chiusura di ieri a 0,281 euro.
Il gruppo ha archiviato il 2020 con un fatturato pari a 18,3 milioni, leggermente inferiore rispetto ai 19,1 milioni della guidance rivista il 16 settembre 2020, e in diminuzione del 16,8% su base annua, scontando l’impatto della pandemia da Covid-19.
L’Ebitda si è attestato a 3,2 milioni, superiore del 19% rispetto ai 2,7 milioni stimati dal CdA, seppur in calo del 27,6% su base annua.
L’esercizio in esame si è chiuso con un utile netto di gruppo a 1,9 milioni rispetto ai 2,3 milioni del 2019.
Lo studio evidenzia che “Nel 2020 il settore di appartenenza di Pierrel ha riportato trend contrastanti. Mentre alcuni distributori hanno perso ricavi a causa di ritardi nelle cure dentistiche non urgenti e si sono ripresi solo parzialmente nel quarto trimestre, i peers di Pierrel hanno visto i loro ricavi e margini non influenzati dal Covid-19 e sono stati spesso premiati dal mercato in termini di multipli più alti. La performance di Pierrel si colloca tra questi due casi avendo registrato un rallentamento dei ricavi nel 2020, mentre il prezzo delle sue azioni ha sovraperformato, riducendo il divario rispetto ai multipli medi del settore”.
Gli analisti aggiungono che “Pierrel, in qualità di specialista in farmaci iniettabili asettici autorizzato sia da EMA che da FDA, è nella posizione giusta per trarre profitto dallo slancio acquisito dall’industria farmaceutica e dal suo impegno nel marketing”.
“Il piano di investimenti intrapreso negli ultimi due anni per raddoppiare la capacità produttiva consente a Pierrel di cogliere i trend futuri del mercato”. Per questi motivi, gli analisti ipotizzano “una ripresa dal 2021 in poi”.