La Space Economy rappresenta una delle declinazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) elaborato dal Governo Draghi e recentemente inviato a Bruxelles per la sua approvazione che potrebbe arrivare nella prossima riunione dell’Ecofin.
Gli investimenti dedicati alle “Tecnologie satellitari ed economia spaziale” ammontano a oltre 2,3 miliardi, sommando le risorse del Fondo Complementare e del PNRR (1,5 miliardi) che al suo interno sottolinea come “Allo spazio è ormai ampiamente riconosciuto il ruolo di attività strategica per lo sviluppo economico, sia per il potenziale impulso che può dare al progresso tecnologico e ai grandi temi di “transizione” dei sistemi economici (ad es. anticipazione delle implicazioni del cambio climatico tramite l’osservazione satellitare), sia per la naturale scala continentale/europea che ne contraddistingue l’ambito di azione e di coordinamento degli investimenti”.
Il documento evidenzia inoltre come “Analizzando il contesto di mercato globale e le caratteristiche dell’industria spaziale italiana è stato prodotto un Piano Nazionale volto a potenziare i sistemi di osservazione della terra per il monitoraggio dei territori e dello spazio extra-atmosferico e a rafforzare le competenze nazionali nella space economy. Il Piano Nazionale include diverse linee d’azione: SatCom, Osservazione della Terra, Space Factory, Accesso allo Spazio, In-Orbit Economy, Downstream.”
Indicazioni che delineano uno scenario positivo per Officina Stellare – unica realtà della New Space Economy quotata a Piazza Affari – con cui abbiamo voluto approfondire le implicazioni positive derivanti dal PNNR attraverso le considerazioni di Gino Bucciol, Direttore Sviluppo Business del gruppo.
Le implicazioni positive del PNRR per Officina Stellare
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, illustra Bucciol, “riprende perfettamente, confermandone l’importanza, numerose scelte strategiche portate avanti da Officina Stellare negli ultimi mesi. Emerge fin da subito l’importanza data allo spazio come industria abilitante per la crescita del paese: il progresso tecnologico rappresenta un passo fondamentale nello sviluppo delle aziende nazionali e la Space Economy diventa un fattore di crescita per diverse realtà, non rimanendo più prerogativa delle grandi agenzie spaziali nazionali. Mi piace far notare anche il fatto che nel documento venga citato espressamente il termine Space Factory, che è esattamente la definizione di quello che Officina Stellare sta rapidamente diventando, ed il termine con il quale ci siamo presentati agli investitori quasi due anni fa”.
In Italia sono infatti presenti player di dimensioni medio-piccole dal Nord al Sud Italia, contraddistinti per la loro complementarità e che nel corso degli anni hanno dato vita a una vera e propria filiera.
“È sottolineata inoltre l’importanza dell’osservazione della Terra mediante strumentazioni satellitari e telescopi in orbita che consentiranno di monitorare i cambiamenti degli aspetti climatici e il relativo impatto sulla Terra. Sarà possibile andare a identificare elementi che deturpano l’ambiente naturale ma anche osservare e prevenire rischi di natura idrogeologica: l’Italia basa molta della propria economia sull’agricoltura e lo spazio può andare incontro a questa necessità. Il monitoraggio potrà interessare anche le infrastrutture sensibili e/o strategiche e l’Agenzia Spaziale Italiana sta individuando un team di aziende con le giuste capacità richieste dalla realizzazione di una costellazione di satelliti nazionali da destinare a tali finalità: opportunità a cui Officina Stellare è ovviamente interessata”.
La realizzazione di un’infrastruttura di telecomunicazioni avanzata (nel PNRR si parla di “Gigabit Society” e delle “Tecnologie 4.0”) necessita di collegamenti a larga banda ubiqui sul territorio e fruibili, afferma Bucciol, spiegando come “le competenze di Officina Stellare nel campo della Laser Communication saranno fondamentali in tale settore, considerando la crescente domanda che osserveremo nei prossimi anni non solo di capacità di trasferimento dati, ma anche della intrinseca sicurezza che lo scambio di informazioni dovrà avere”.
ThinkQuantum e l’ingresso nel mercato della cybersecurity-comunicazioni quantistiche
“La necessità di incrementare gli standard di sicurezza delle comunicazioni è un aspetto ben delineato nel PNRR, coerentemente con l’incremento di vulnerabilità che il progresso tecnologico comporterà: la Cyber Security diventa pertanto sempre più importante e la recente costituzione della startup innovativa ThinkQuantum ad opera di Officina Stellare e altri promotori provenienti dal mondo universitario, risponde perfettamente a tale esigenza”, spiega Bucciol che ricoprirà il ruolo di Vice Presidente nella società.
La startup innovativa spin-off dell’Università degli Studi di Padova, ThinkQuantum, costituita da Officina Stellare – che la controllerà con il 50,5% delle quote – svilupperà e commercializzerà sistemi di sicurezza e comunicazione basati su tecnologie quantistiche, garantendo livelli di sicurezza delle infrastrutture di comunicazione nettamente superiori a quelli attuali, anche nel caso di applicazioni ‘free space’, come quelle utilizzate dalla Laser Communication. Le soluzioni proposte dal gruppo coprono inoltre il campo dei dispositivi destinati alla generazione di numeri casuali, sempre basati sulle proprietà dei quanti, che ricoprono un ruolo fondamentale in questo campo, ma offrono spunti applicativi in molti altri settori”
Nel prossimo futuro i computer quantistici “permetteranno una velocità computazionale ordini di grandezza superiore all’attuale. Si teme saranno presto in grado di decodificare gli algoritmi correntemente utilizzati a protezione di comunicazioni, transazioni bancarie, ecc. E’ quindi necessaria la contromisura permessa dalla crittografia quantistica. Grazie ad alcuni principi legati alla fisica dei quanti renderà tali processi inviolabili. La nascita di ThinkQuantum si inserisce perfettamente in tale scenario, completando la catena del valore di Officina Stellare in molte applicazioni sinergiche e portando all’interno del perimetro aziendale brevetti fondamentali riguardanti le comunicazioni quantistiche e la generazione di numeri casuali. Competenze che presentano molti campi di applicazione, dai servizi militari al sistema finanziario, ma estendibili anche alle simulazioni e al mondo del gaming”.
Un mercato dalle enormi potenzialità, come indicano gli studi settoriali riguardanti le tecnologie quantistiche che per la sola crittografia quantistica (Quantum Key Distribution) indicano il raggiungimento entro la fine del decennio di un volume d’affari tra i 785 milioni US$ (Fonte Yole) e i 7 miliardi US$ (Fonte Quantum). La European Quantum Communication Infrastructure (EuroQCI) ha già avviato programmi di investimenti pubblici e privati tra cui il Quantum Technology Flagship, con investimenti per un miliardo su una scala temporale di 10 anni, finalizzati a favorire un insieme corrente di progetti di ricerca e innovazione per sostenere l’avvio industriale del settore.
Officina Stellare, termina Bucciol, sarà “uno dei pochi player attivi in tale mercato e sicuramente l’unico in grado di integrare tali competenze in una realtà consolidata, offrendo comunicazioni quantistiche su fibra, in free space e in orbita. ThinkQuantum completerà le nostre capabilities e conferma – dopo l’operazione Dynamic Optics – la nostra volontà di continuare ad essere un HUB e incubatore di aziende virtuose, trasferendo competenze dal mondo dell’università al mondo industriale”.
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