Intesa Sanpaolo è tornata sul mercato americano con l’emissione di un bond Tier2 da 1,5 miliardi di dollari in due tranche da 750 milioni ciascuna, con scadenze 2032 e 2042.
Lo si apprende da fonti di stampa, secondo cui la banca avrà la possibilità di esercitare un’opzione call un anno prima della scadenza.
L’operazione ha registrato oltre 360 ordini, per un volume complessivo alla chiusura dei book di oltre 9 miliardi di dollari.
Il rendimento è pari al Treasury maggiorato di 260 pb per la scadenza a 11 anni e al Treasury maggiorato di 275 pb per quella a 21 anni, con una riduzione molto significativa rispetto alla guidance iniziale, pari a 40 punti per la tranche più breve e 30 punti per quella più lunga.
L’emissione non ha pagato un premio rispetto al mercato euro, con un esito molto favorevole e non ordinari, e avviene peraltro a livelli di spread creditizi ai minimi dal 2007, in un contesto economico in progressiva ripresa dopo il lockdown causato dalla pandemia ma anche con qualche tensione sul fronte delle aspettative d’inflazione.
Gli ordini sono pervenuti per il 78% da fund manager, seguiti da assicurazioni e hedge fund con il 5 per cento.