Seduta incerta per le borse europee, mentre a Wall Street si mantengono in territorio leggermente positivo Dow Jones (+0,1%), S&P 500 (+0,15%) e Nasdaq (+0,5%). A Milano il Ftse Mib termina in calo dello 0,5% a 24.778 punti. Invariati il Cac 40 di Parigi e il Ftse 100 di Londra, poco mossi il Dax di Francoforte (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).
Sui mercati continua a prevalere la cautela, principalmente a causa dei timori legati di pressioni inflazionistiche che potrebbero indurre le banche centrali a ridurre il proprio sostegno straordinario.
La Fed ha ribadito il proprio impegno a mantenere una politica accomodante fino al pieno recupero dell’economia, assicurando che la pressione sui prezzi negli Stati Uniti sarà transitoria, ma il vicepresidente Richard Clarida ha aperto a eventuali discussioni sul tapering nei prossimi meeting del Fomc, facendo eco alle ultime minute dell’istituto di Washington.
In Europa, il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, ha smentito eventuali aggiustamenti degli stimoli in tempi brevi, mentre il membro del direttivo Bce Fabio Panetta ha sottolineato che non ci sono segnali tali da giustificare una riduzione degli acquisti di titoli del piano Pepp.
Sul Forex l’euro/dollaro arretra in area 1,220 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si riporta a quota 109,1.
Tra le materie prime, hanno invertito la rotta le quotazioni del greggio con il Brent (+0,3%) a 68,7 dollari e il Wti (+0,2%) a 66,25 dollari, dopo i dati settimanali dell’Energy Information Administration che hanno evidenziato un calo delle scorte statunitensi.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 112 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,92%. In mattinata il Tesoro ha allocato Btp ‘short term’ e Btp indicizzati all’inflazione europea (Btpei) per 4,75 miliardi, il massimo del range previsto.
Tornando a Piazza Affari, fra le big cap le vendite investono soprattutto Bper (-4,8%), seguita da Unipol (-3,8%), Unicredit (-2%) e Cnh (-2%) mentre resistono Moncler (+1%), Inwit (+0,8%), Diasorin (+0,8%) e Telecom Italia (+0,8%).