Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo complessivo dello 0,8%, tornando sui livelli pre Covid oltre quota 25.000 punti in un contesto in cui il sentiment dei mercati resta diviso tra l’ottimismo per il recupero dell’economia e i timori che un’accelerazione dell’inflazioni spinga le banche centrali a ridurre gli stimoli monetari.
Settimana in rialzo per le quotazioni del greggio, con le attese di una forte ripresa della domanda globale in scia all’allentamento delle restrizioni anti Covid che compensano la prospettiva di un aumento dell’offerta iraniano in caso di accordo sul nucleare.
L’Iran e gli Stati firmatari dell’intesa del 2015 stanno negoziando a Vienna da aprile per trovare un accordo sui passi che Teheran e Washington dovranno intraprendere per rimuovere le sanzioni sull’export di petrolio del paese del Golfo Persico.
Il tutto in attesa del meeting Opec+ in programma la prossima settimana, che potrebbe fornire ulteriori indicazioni sul ritmo con cui i membri del cartello e i loro alleati intendono aumentare la produzione nei prossimi mesi.
Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -1,3% w/w, rispetto al -0,6% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto in calo Eni (-1,8% w/w) e Tenaris (-1,1% w/w), complice anche lo stacco della cedola lunedì scorso.
Bilancio settimanale poco sopra la parità, invece, per Saipem (+0,2% w/w), mentre nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni ha chiuso l’ottava in rialzo Saras (+3,5% w/w), che dalla diffusione dei risultati trimestrali lo scorso 11 maggio ha guadagnato circa il 20%.
Bene Maire Tecnimont (+3,5% w/w), anche grazie all’accordo siglato con Leonardo finalizzato a supportare l’evoluzione del tessuto produttivo attraverso la progettazione di impianti greenfield e brownfield di nuova generazione per la trasformazione delle risorse naturali e nella chimica verde, fornendo soluzioni integrate di cyber security e per la digitalizzazione dei processi operativi.
