Il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità della riforma delle banche popolari voluta dal governo Renzi nel 2015.
Nel dettaglio – riporta un documento – il Consiglio di Stato ha confermato, tra le altre cose, “la legittimità della prescrizione di una soglia di attivo di 8 miliardi, oltre la quale precludere l’utilizzo della forma giuridica della banca popolare e consentire lo svolgimento dell’attività bancaria con la forma della società per azioni, ritenuta “maggiormente coerente al modello di business degli operatori di maggiori dimensioni”.
Per i giudici il modello della Spa è “idoneo e necessario” ad assicurare il rapido reperimento di capitale sul mercato, anche al fine di prevenire crisi bancarie.
Il Consiglio di Stato ha poi confermato la legittimità dei limiti al rimborso delle azioni in caso di recesso del socio, “soltanto se proporzionati, non potendo eccedere quanto necessario in ragione della situazione prudenziale della singola banca popolare interessata”.
Tra gli istituti popolari interessate dalla riforma, soltanto Banca Popolare di Sondrio non è ancora diventata una Spa, mantenendo lo status di cooperativa in attesa di questa pronuncia.
La banca valtellinese è oggetto di rumor su una potenziale aggregazione con Bper dopo la mossa che ha portato Unipol (azionista di Bper con il 18,9% del capitale) a salire al 6,9% del capitale.
Intorno alle 15:20 a Piazza Affari il titolo guadagna l’1,3% a 4,09 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,6 per cento.